Roccalumera. Siti a rischio amianto, la minoranza sollecita chiarezza sul censimento
19/09/2016 | ATTUALITÀ
19/09/2016 | ATTUALITÀ
2304 Lettori unici
La minoranza consiliare di Roccalumera ha presentato un’interrogazione per sapere se e quali iniziative sono state intraprese dall’Amministrazione in merito alla problematica dell’amianto e, in particolare, se sono state avviate le procedure per il censimento dei siti a rischio e per la redazione del Piano Comunale Amianto. Sui social network e sugli organi di informazione, ha spiegato la minoranza, si è avuta notizia “che buona parte dei Comuni vicini (Nizza di Sicilia, Fiumedinisi, Furci Siculo, S. Teresa di Riva, ect.) ha già avviato e/o concluso le procedure per il censimento dei siti - pubblici e privati - a rischio amianto, per la redazione del Piano Comunale Amianto e di quant’altro previsto dalla normativa vigente in materia, mentre lo stesso non può dirsi del Comune di Roccalumera. Di recente, inoltre, ci sono state reiterate segnalazioni sui social network in merito alla presenza di amianto sul territorio di Roccalumera che meritano una risposta”. La Regione Siciliana con la legge regionale n. 10 del 29/04/2014 “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto” ha posto degli obiettivi in merito ai rischi connessi all’esposizione all’amianto attraverso la mappatura, la bonifica ed il recupero di tutti i siti, impianti, edifici e manufatti presenti nel territorio regionale in cui sia rilevata la presenza di amianto. Successivamente, sono state emanate le linee guida per la redazione, da parte di ogni Comune, del “Piano Comunale Amianto” per prevenire o eliminare ogni rischio di contaminazione da amianto. L’art. 10 della L.R. n. 10 del 29/04/2014 prevede l’emanazione di un bando per la concessione di contributi ai comuni per la rimozione, trasporto, stoccaggio e conferimento all’impianto di trasformazione dei manufatti in amianto presenti nei siti, negli impianti, negli edifici e nei mezzi, pubblici e privati, secondo le direttive del proprio piano comunale e sotto la vigilanza dell’Ufficio amianto del Dipartimento Regionale della protezione civile.
Secondo il gruppo di opposizione, il sindaco, quale massima autorità di protezione civile e garante della salute pubblica, ha il dovere di intervenire in merito, prima di tutto per una questione di coscienza e di responsabilità, e poi per obbligo di legge: senza Piano Comunale Amianto non si può nemmeno partecipare ad un “previsto” bando per la concessione di contributi sia pubblici che privati.