Roccalumera, termine scaduto ma non c'è traccia del bilancio di previsione riequilibrato
di Andrea Rifatto | 17/10/2024 | ATTUALITÀ
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C’è una scadenza che non è stata rispettata a Roccalumera dopo la dichiarazione di dissesto finanziario. Il Testo unico degli enti locali stabilisce infatti che entro il termine perentorio di tre mesi dalla nomina dell’Organismo straordinario di liquidazione, avvenuta con decreto del presidente della Repubblica del 26 giugno, il Consiglio comunale ha l’obbligo di presentare al ministro dell’Interno un'ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato. Passaggio di cui finora non c’è traccia. I consiglieri di minoranza Francesco Santisi, Tiziana Maggio, Massimo Bellomo e Mariarosaria Sparacino hanno scritto al sindaco e ai funzionari chiedendo notizie in merito, sostenendo come «l’Organismo straordinario di liquidazione si è insediato il 15 luglio e pertanto è imminente la scadenza del termine», anche se in realtà il termine di tre mesi scatta dalla data di emanazione del decreto del Capo dello Stato e non dalla data di insediamento e quindi è ampiamente scaduto. L’opposizione ha chiesto copia dell’ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato e della relativa documentazione allegata e formali informazioni in merito all’iter per la sua redazione, con riferimento ad eventuali atti di incarico di consulenza o collaborazione esterna e relativa corrispondenza, con il rilascio di copia dei documenti. Santisi, Maggio, Bellomo e Sparacino evidenziano come «l’eventuale scadenza del termine senza che venga approvato il bilancio di previsione stabilmente riequilibrato non può in alcuna maniera essere addebitato a consiglieri di minoranza, tenuto conto che deve essere prima approvato dalla giunta comunale». Da un termine scaduto all’altro: il 14 ottobre era l’ultimo giorno utile per la presentazione delle istanze di ammissione alla massa passiva da parte dei creditori del Comune di Roccalumera, in virtù della proroga di 30 giorni concessa dall’Organo straordinario di liquidazione, il funzionario della Prefettura di Messina Alberto Lombardo. Dopo le prime 57 richieste giunte in municipio, la massa passiva alla data 31 dicembre 2023 era pari ad un ammontare di 1.371.226 euro e chi si ritiene creditore dovrà dimostrare la sussistenza del debito specificando il relativo importo e l’epoca in cui è sorto, con idonea documentazione atta a dimostrarlo.