Roccalumera, un centro per minori e anziani nel secondo immobile confiscato alla mafia
di Andrea Rifatto | 10/03/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 10/03/2022 | ATTUALITÀ
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L'immobile di via Torrente Allume
Una struttura per l’inclusione sociale delle persone che vivono in condizioni di esclusione e marginalità, realizzando un centro socio-ricreativo per anziani e minori in età scolare. È l’obiettivo dell’Amministrazione comunale di Roccalumera per riutilizzare un immobile in via Torrente Allume confiscato alla criminalità, consegnato al Comune nel 2018 dall’Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati, attualmente destinato a punto di raccolta e smistamento degli indumenti usati. Per ristrutturare e riqualificare i locali è stato deciso di valutare le opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e su input della giunta del sindaco Gaetano Argiroffi l’Ufficio tecnico, guidato dall’architetto Giuseppe Della Scala, ha avviato l’iter per partecipare all’avviso pubblico per la presentazione di proposte d’intervento per la selezione di progetti di valorizzazione di beni confiscati alle mafie, finanziati nell'ambito della Missione 5 “Inclusione e coesione-Interventi speciali per la coesione territoriale” del Pnrr, che mette a disposizione 300 milioni di euro di fondi dell’Unione europea, tramite l’Agenzia per la Coesione territoriale. Il gruppo di lavoro è stato costituito dall’ingegnere Giuseppe De Luca dell’Ufficio tecnico, progettista e responsabile del procedimento, e dalla dipendente Angelica Caspanello dell’Ufficio Servizi sociali: è nato così il progetto “Nuovi orizzonti”, che prevede un costo di 146mila euro, di cui 69mila 726 per i lavori da effettuare nell’immobile e 72mila 797 per somme a disposizione, di cui 47mila 872 euro per la realizzazione e gestione del progetto e per l’acquisto di arredi e attrezzature. L’idea è quella di realizzare un centro di aggregazione giovanile e un laboratorio sociale finalizzato ad apprendere la cultura della legalità, contro la criminalità e il bullismo, definendo percorsi di reinserimento dei soggetti svantaggiati. Quasi ultimati, invece, i lavori di sistemazione dell’altro alloggio confiscato alla mafia, situato sempre in via Torrente Allume a pochi metri di distanza, finanziati con 170mila euro concessi due anni fa dal Ministero dell’Interno a valere sulle risorse del Pon Legalità 2014-2020 per il progetto “Leg@l-Lab”, che prevede sempre un laboratorio per praticare la cultura della legalità soprattutto tra i giovani.