Roccalumera, un'altra tegola sul Comune dall'Ato Me4: nuova ingiunzione di pagamento
di Andrea Rifatto | 14/05/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 14/05/2021 | ATTUALITÀ
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La vecchia gestione rifiuti continua a creare problemi
Sembra davvero non esserci pace per il Comune di Roccalumera riguardo alla vecchia gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. In municipio è infatti arrivato un altro decreto ingiuntivo proposto dall’Ato Me4, società da tempo in liquidazione che si è occupata delle attività ambientali nella cittadina jonica fino a metà 2018 prima dell’avvio dell’Aro comunale con Furci Siculo, con il quale si chiede all’Ente di pagare il cospicuo importo di 394mila 680 euro, somma pretesa per le spese generali di amministrazione proporzionate alla percentuale azionaria che ha avuto Roccalumera in seno all’Ato, così come previsto dallo statuto sociale e dell’atto costitutivo risalente il 31 dicembre 2002, allorquando il Comune (anche allora guidato dall’attuale primo cittadino) ha sottoscritto azioni per 4.904 euro. Secondo l’Amministrazione comunale, però, la pretesa creditoria non appare fondata, né è legittima la giurisdizione del giudice civile e in conseguenza di ciò è stato ritenuto doveroso proporre opposizione al decreto ingiuntivo. La Giunta comunale ha quindi autorizzato il sindaco Gaetano Argiroffi a costituirsi in giudizio con urgenza, tramite un legale di fiducia, visto che i termini per l’opposizione al decreto ingiuntivo notificato il 31 marzo scadevano pochi giorni dopo. L’Area Affari Generali del Comune ha quindi chiesto la disponibilità di assumere l’incarico all’esperto del sindaco, l’avvocato Carmelo Saitta, che si sta occupando già di altri contenziosi con l’Ato Me4 e che ha comunicato l’accettazione dell’incarico, che prevede l’erogazione di un compenso per una spesa complessiva di 7mila euro. Proprio nei giorni scorsi il Comune di Roccalumera ha liquidato all’Ato l’importo di 340mila 289 euro, riguardante un decreto ingiuntivo del 2020, quale somma svincolata sulle procedure di pignoramento presso terzi in precedenza non versata, ma resta in ballo ancora la somma di 1 milione 011mila 838 euro, sulla quale ci sarà un approfondimento istruttorio da parte del giudice che dovrà decidere se l’Ente sia effettivamente debitore.