Roccalumera, via libera al progetto per recuperare l'alloggio confiscato alla mafia
di Andrea Rifatto | 17/11/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 17/11/2020 | ATTUALITÀ
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L'alloggio che verrà recuperato dal Comune
Passaggio decisivo a Roccalumera per arrivare all’utilizzo dell’immobile confiscato alla criminalità organizzata e di proprietà del Comune da ormai sedici anni. La Giunta guidata dal sindaco Gaetano Argiroffi ha infatti approvato il progetto esecutivo per il recupero e la rifunzionalizzazione dell’appartamento, attualmente allo stato rustico, situato al primo piano di un immobile in via Torrente Allume, assegnato nell’aprile 2004 dall’Agenzia del Demanio e rimasto da allora inutilizzato. L’elaborato, per un costo totale di 170mila euro, è stato redatto dall’ingegnere Rosario Caminiti di Roccalumera, tecnico incaricato dall’Ente, e prevede una spesa di 94mila 049 euro per lavori e 75mila 950 euro per somme a disposizione: il progetto è già stato approvato in linea tecnica anche dal responsabile unico del procedimento, l’ingegnere Salvatore Barbera dell’Ufficio tecnico, dopo l’ottenimento del parere favorevole dal Genio civile di Messina. Adesso, dunque, potranno essere avviate le procedure di appalto per affidare i lavori. L’operazione è stata resa possibile grazie al finanziamento da 170mila euro assegnato un anno e mezzo fa dal Ministero dell’Interno al Comune a valere sulle risorse del Pon Legalità 2014-2020, grazie ad un bando al quale l’Amministrazione comunale ha partecipato con il progetto “Leg@l-Lab”, redatto dall’Ufficio tecnico e dell’Ufficio Servizi sociali e trasmesso a fine 2018 al Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con l’intento di reperire le risorse necessarie a poter rendere fruibili gli spazi confiscati alle mafie. L’Autorità di gestione del Pon Legalità ha approvato la graduatoria delle candidature ammissibili e il Comune di Roccalumera è rientrato tra i 18 progetti ammessi in Sicilia, di cui solo in due in provincia di Messina. Responsabile del progetto è stata nominata Angelica Caspanello dell’Ufficio Servizi sociali. L’immobile potrà essere adibito a uso abitativo, istituzionale, sociale e locativo, assegnato gratuitamente rispettando i principi di trasparenza, imparzialità e correttezza. In particolare l’uso a fini sociali servirà ad attuare politiche di promozione sociale, culturale, ambientale, della legalità e della sicurezza, creando opportunità di sviluppo e lavoro in un immobile che finora non ha prodotto alcunché ma è rimasto nel degrado anche per colpa della lentezza della burocrazia.