S. Alessio, cattivi odori dal depuratore: botta e risposta tra minoranza e Amministrazione
di Andrea Rifatto | 09/09/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 09/09/2017 | ATTUALITÀ
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Il depuratore di contrada Cassarina
I cattivi odori emanati dal depuratore di Sant’Alessio Siculo sono stati oggetto di un botta e risposta tra la minoranza consiliare e l’Amministrazione comunale. Il gruppo di opposizione “Cambiavento” ha infatti presentato un’interrogazione indirizzata al sindaco e all’assessore all’Igiene e Sanità evidenziando come nelle ore serali siano frequenti i cattivi odori provenienti dall’impianto, nonostante la Giunta abbia stanziato il 10 agosto altri 10mila euro, in aggiunta ai 20mila euro di giugno, per la fornitura di ossigeno liquido. “Un’incresciosa situazione che crea nocumento ai residenti vicino l’impianto e alle attività commerciali, danneggiate dal punto di vista economico e nell’immagine” – scrivono i consiglieri Concetto Fleres, Rosanna Fichera e Giuseppe Bartorilla, che hanno chiesto quali interventi abbia programmato l’Amministrazione per garantire il buon funzionamento delle vasche di decantazione, evitare la fuoriuscita di fanghi e garantire il giusto processo di ossigenazione; se la ditta che ha assunto recentemente la gestione del depuratore ha effettuato i controlli sulle acque che fuoriescono dalla condotta e le relative risultanze e le attività programmate. A rispondere è stato il vicesindaco Franco Santoro, che ha spiegato come l’aumento della popolazione durante l’estate faccia emergere i limiti dell’impianto, soprattutto nella fase di ossigenazione, determinano l’emanazione di cattivi odori. “Negli ultimi 20 anni si è sopperito con l’ossigeno liquido e nella media si è avuto un ottimo risultato – ha spiegato il vicesindaco – ma nei periodi di alte temperature ciò non è sufficiente a fermare i cattivi odori. I prelievi sulle acque provenienti dall’impianto sono stati effettuati il 3 agosto mentre in mare, nel tratto antistante il torrente Salice, è stato prelevato un campione il 24 luglio e non sono state riscontrate anomalie nei valori”. Santoro ha poi ripercorso la storia dell’impianto ubicato in contrada Cassarina, costruito negli primi Anni ’80 ed entrato in funzione nel 1988 e che secondo l’esponente dell’amministrazione Foti ha mantenuto inalterate negli ultimi 30 anni le funzioni così come da progetto. Attualmente il depuratore, utilizzato anche dal comune di Forza d’Agrò, sembra infatti funzionare egregiamente e non si sono verificati sversamenti di fogna in mare. La struttura, insieme agli impianti di sollevamento che spingono i liquami e alla condotta sottomarina di scarico nello specchio d'acqua anistante il torrente Salice, è gestita da una ditta di S. Teresa che a inizio luglio ha ricevuto l’affidamento per tre mesi per una spesa complessiva di 6mila euro. I costi annuali si aggirano solitamente sui 50mila euro, senza contare che nei mesi estivi si spendono tra i 20 e i 30mila euro solo per la fornitura di ossigeno liquido. La precedente amministrazione ha provato a intraprendere la strada del project financing per affidare i lavori l’adeguamento dell’impianto (con un progetto dal costo di circa 370mla euro) e la successiva gestione, manutenzione e controllo di tutta la rete fognaria di Sant’Alessio. In municipio è giunta una sola offerta che è ancora in fase di esaminazione. Nel frattempo si procede con la gestione annuale o trimestrale affidata a imprese del posto. “L’ipotesi più seria e percorribile per eliminare l’inconveniente della presenza dell’impianto di depurazione con le relative esalazioni sarebbe quella di concordare e consorziare il servizio depurativo con il comune di S. Teresa – sostiene il vicesindaco – utilizzando l’impianto di contrada Catalmo. Ciò non toglie che presso l’Assessorato regionale all’Energia sia presente dal luglio 2012 un progetto in attesa di finanziamento per l’adeguamento e il potenziamento del nostro impianto. Nel frattempo, si va avanti a… ossigeno.