Giovedì 21 Novembre 2024
Il Comune continua a non avere il pieno controllo del settore e regna l'anarchia


S. Teresa, affissioni abusive e poche sanzioni, tra imbrattamenti e incassi irrisori

di Andrea Rifatto | 06/05/2021 | ATTUALITÀ

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Manifesti affissi sui muri delle abitazioni

Continua a sfuggire al controllo del Comune il settore delle pubbliche affissioni e della pubblicità a Santa Teresa di Riva, visto che regna da parecchi anni una deregulation e i manifesti vengono affissi ovunque senza alcun riguardo per il decoro urbano, anche da persone che arrivano da altri comuni e non pagano l’imposta sulla pubblicità, provocando quindi un mancato incasso per le casse municipali. L’argomento è stato dibattuto nell’ultima seduta del Consiglio comunale, quando in occasione della discussione del bilancio di previsione la consigliera di minoranza Lucia Sansone ha evidenziato come anche per il 2021 sia stata prevista come introito la stessa cifra degli anni precedenti: “Ritroviamo sempre alla voce pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni l’importo di 1.000 euro - ha fatto notare l’esponente di opposizione - ma quanto effettivamente abbiamo incassato nel 2020?”. Domanda alla quale il sindaco Danilo Lo Giudice non ha saputo rispondere: “Sono sincero, non so quanto incassiamo dalle affissioni - ha detto - solitamente mettiamo 1.000 euro come previsione ma immagino si incassi qualcosa in più o qualcosa in meno, anche se ammetto che non siamo così bravi a incassare la tassa, che è poca cosa, e a fare le sanzioni del caso. Mi sarà consentito se su un bilancio di 33 milioni di euro non conosco tale importo”. La tassa, che adesso è confluita nel nuovo canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria, è dovuta per le affissioni effettuate negli appositi spazi, ma sono davvero in pochi ad utilizzarli, visto che molto preferiscono i muri delle abitazioni private, i pali della luce, le pensiline dei bus, gli sportelli dei contatori dell’acqua e le cabine elettriche, violando le regole e non versando al Comune alcun importo. “Un’Amministrazione comunale deve stare attenta anche alle piccole cifre - ha aggiunto Sansone - nessuno purtroppo, ad esempio per i manifesti funebri che pagano un’imposta ridotta del 50%, utilizza le apposite bacheche e questa entrata potremmo anche eliminarla, visto che non riscuoteremo mai nulla, nonostante esista un divieto che non viene rispettato”. Un anno fa, infatti, sono stati installati dei cartelli con il divieto di affissione, avvisando i trasgressori che in caso di violazione sono previste sanzioni fino a 500 euro, ma in alcune zone del paese vengono totalmente ignorati e si continua con lo stesso modus operandi. “Ho approfondito il tema e quella voce di 1.000 è quasi tendente allo zero - ha detto il consigliere di minoranza Giuseppe Migliastro - e in un paese da 10.000 abitanti è una cifra irrisoria, che lascia riflettere”. Due anni fa il Comune fa aveva annunciato l’installazione di pannelli e bacheche, anche nelle stesse zone dove si affigge sui muri per scoraggiare gli abusivi, ma non se n’è fatto nulla. In ogni caso l’Ente ha gli strumenti per intervenire e sanzionare quanti effettuano le affissioni in difformità alle regole o senza pagare il canone. Basta volerlo.


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