S. Teresa, appalti sempre alle solite ditte: il Comune dimentica il principio di rotazione
di Andrea Rifatto | 21/07/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 21/07/2021 | ATTUALITÀ
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Negli ultimi mesi assegnati numerosi appalti
“Per l’affidamento e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture vige l’obbligo di rispettare, oltre ai principi generali, il principio di rotazione, volto a garantire l’effettiva possibilità di partecipazione delle micro, piccole e medie imprese”. È quanto recita il Codice dei contratti pubblici all’articolo 36, che però sembra sfuggire al Comune di Santa Teresa di Riva. Negli ultimi mesi, infatti, sono stati affidati una serie di appalti per opere e servizi, per un totale che supera i 150mila euro, alle stesse ditte che li avevano ricevuti in passato, violando così il divieto di invito e di affidamento al contraente uscente, che come spiega l’Autorità nazionale Anticorruzione “si applica con riferimento all’affidamento immediatamente precedente a quello di cui si tratti, qualora gli affidamenti abbiano come oggetto una commessa rientrante nella stessa categoria di opere o di servizi o nello stesso settore merceologico”. Un principio che si applica in via obbligatoria solo per procedure negoziate e in casi di affidamento diretto, per evitare la cristallizzazione di relazioni esclusive tra la stazione appaltante ed il precedente gestore e ampliare le possibilità concrete di aggiudicazione in capo agli altri concorrenti. Secondo l’Anac, “al fine di ostacolare le pratiche di affidamenti senza gara ripetuti nel tempo che ostacolino l’ingresso delle piccole e medie imprese, e di favorire la distribuzione temporale delle opportunità di aggiudicazione tra tutti gli operatori potenzialmente idonei, il principio di rotazione comporta in linea generale che l’invito all’affidatario uscente riveste carattere eccezionale e deve essere adeguatamente motivato, avuto riguardo al numero ridotto di operatori presenti sul mercato, al grado di soddisfazione maturato a conclusione del precedente rapporto contrattuale ovvero all’oggetto e alle caratteristiche del mercato di riferimento” e la rotazione si applica per “evitare la cristallizzazione di relazioni esclusive tra la stazione appaltante ed il precedente gestore ed ampliare le possibilità concrete di aggiudicazione in capo agli altri concorrenti, anche (e a maggior ragione) quelli già invitati alla gara, i quali sono lesi in via immediata e diretta dalla sua violazione”. Negli atti di affidamento del Comune di Santa Teresa, però, non vi è traccia di alcuna motivazione per la quale è stato scelto ripetutamente lo stesso affidatario. Partendo dai servizi in spiaggia, l’installazione delle docce è stata affidata per una spesa 13mila 307 euro alla ditta “Elitec Impianti di Triolo Maurizio”, la stessa che se è occupata nel 2020 (10mila 676 euro) e nel 2018 (13mila 530 euro) e che nel settore idrico ha ricevuto altri appalti anche ad aprile 2021 (11mila 608 euro), marzo 2021 (5mila 634), dicembre 2020 (5mila 490) e giugno 2020 (350 euro). Restando in spiaggia, è emblematico il caso della “bau beach”, la spiaggia attrezzata per cani, la cui costruzione è affidata in via diretta da quattro anni consecutivi alla “Multiservice Sos Soc. Coop.”, che dal 2018 a oggi ha incassato 44mila 568 euro, così come il noleggio dei bagni chimici viene appaltato dal 2018 alla “Commerciale Sicula Srl”, quest’anno per una spesa di 14mila 640 e in passato per un costo totale di 66mila 536 euro. Un altro dei servizi che viene svolto sempre dallo stesso operatore è quello di fotolettura e georeferenziazione dei contatori idrici, affidato anche nel 2021 alla “L&M Studio Center Srl” per 16mila 837 euro: la ditta è stata invitata nonostante avesse già avuto l’incarico nel 2020 (8mila 418 euro), 2019 (8mila 454) e 2018 (9mila 662). La manutenzione del verde pubblico è stata appaltata con trattativa diretta, per i prossimi due anni, alla “Alba Sicula Società Cooperativa” per 62mila 791 euro, ma la stessa ditta aveva ricevuto affidamenti già a settembre 2020 (3mila 415 euro), luglio 2020 (23mila 286), luglio 2019 (9mila 792), luglio 2018 (9mila 784), luglio 2017 (9mila 563) e luglio 2016 (35mila 851 per gli alberi sul lungomare). Anche l’analisi delle acque della rete idrica e del depuratore è stata confermata allo “Studio Chimico Peloritano” per 6mila 874 euro, dopo i precedenti appalti del 2019 (14mila 197) e 2018 (12mila 304). Curioso anche quanto sta avvenendo al Ccr, dove da gennaio il Comune si avvale di una ditta per il servizio di noleggio di un camion con ragno meccanico per la movimentazione dei rifiuti organici che vengono caricati sui tir in partenza verso i centri di compostaggio: il primo affidamento (14 gennaio-27 febbraio) è stato fatto con la ditta “Mantarro Agatino” di Santa Teresa per una spesa di 2mila 723 euro, il secondo (3 marzo-30 maggio) con la ditta “Ma.No. Tecnologia e Ambiente Srl” per un costo di 5.673 euro, il terzo siglato il 7 luglio con una integrazione di 1.891 euro alla determina precedente valida fino al 16 luglio: il principio di rotazione sarebbe in questo caso rispettato anche se le due ditte hanno lo stesso proprietario e amministratore unico e la stessa sede legale e dunque hanno operato al Ccr in continuità. Una serie di affidamenti e inviti sempre alle solite ditte, dunque, ormai divenuto prassi. Il mancato rispetto del principio di rotazione è ammesso soltanto in caso di numero circoscritto e non adeguato di operatori presenti sul mercato e di specificità dell’oggetto e delle caratteristiche del mercato di riferimento, come ad esempio nel caso del servizio di salvataggio in mare che potrebbe quindi essere affidato in via diretta: stranamente, però, ogni anno il Comune sceglie con grande zelo di bandire una procedura di gara aperta che puntualmente viene vinta dallo stesso operatore, l’unico a partecipare in quanto in zona non vi sono altre società in grado di svolgere il servizio.