S. Teresa, appalto regolare per la "Muscolino": il Tar respinge il ricorso di una impresa
di Andrea Rifatto | 10/04/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 10/04/2021 | ATTUALITÀ
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I lavori in corso alla "Felice Muscolino"
Possono proseguire regolarmente i lavori di ristrutturazione e adeguamento sismico della scuola “Felice Muscolino” di Santa Teresa di Riva, avviati a dicembre dalla “Impresalv Srl” di Favara. Il Tar di Catania ha infatti respinto il ricorso contro il Comune, l'Assessorato regionale delle Infrastrutture e nei confronti dell’attuale appaltatrice presentato da un'altra ditta che ha partecipato alla gara, la “Sorbello Alfio” di Milo (Catania), che chiedeva l'annullamento di tutti gli atti di aggiudicazione sostenendo come fossero state violate in suo danno le norme in materia di appalti. In particolare la ditta catanese, rappresentata dall'avvocato Pietro De Luca, contestava le modalità di calcolo della soglia di aggiudicazione, a suo dire sarebbero avvenute in modo errato impedendole di vincere la gara. Il ricorso è stato però giudicato irricevibile in partenza in quanto presentato solo il 30 dicembre, ossia ben oltre il termine di 30 giorni previsto, considerato che i verbali di gara sono stati pubblicati il 22 giugno e l'aggiudicazione definitiva alla “Impresalv" (difesa dall’avvocato Emilio Amoroso) siglata il 22 agosto. La ditta “Sorbello" sosteneva però di non aver ricevuto comunicazione dell'esito della gara e che la stessa risultava ancora in corso di aggiudicazione: i giudici della Prima Sezione hanno stabilito che “la pubblicazione del provvedimento di aggiudicazione, ampiamente motivato, congiuntamente agli estremi di tutte le ditte ammesse alla gara, in presenza di ogni informazione utile (ivi comprese quelle discendenti dai verbali, conoscibili), avrebbe imposto la tempestiva proposizione dell’impugnativa” e che nello in Sicilia la disciplina prevede che "tutti gli atti della pubblica amministrazione sono pubblici ed assumono valore legale dal momento del loro inserimento nei siti telematici degli enti, a tal fine opportunamente pubblicizzati”. Dunque la pubblicazione aveva lo stesso valore della notifica alle ditte partecipanti. Inoltre il legale del Comune, l'avvocato Renzo Briguglio, ha “diligentemente dimostrato dinanzi ai giudici, con un prospetto incontestato dalle altre parti, compresa la controinteressata, che in realtà, sulla base dell’assetto normativo discendente dalla pronuncia della Corte, non solo la ricorrente non potrebbe comunque aspirare all’aggiudicazione dell’appalto (con conseguente ovvia inammissibilità o, comunque, improcedibilità della domanda), ma la gara avrebbe dovuto essere aggiudicata (come evidenziato dallo stesso Comune) in favore di un’altra impresa”, diversa dalla stessa “Sorbello Alfio”. Il Comune aveva inoltre eccepito l’inammissibilità del ricorso visto che nei mesi scorsi la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità delle legge regionale sugli appalti che ha previsto un meccanismo di individuazione della soglia, nonché di calcolo ed esclusione delle offerte anomale, diverso da quello previsto nel codice dei contratti pubblici, che va invece applicato. La ditta “Sorbello" è stata quindi condannata a pagare alle controparti 2mila euro di spese. Dunque per un Comune un sospiro di sollievo, visto che sono stati già versati i primi acconti all’impresa. I lavori, finanziati dalla Regione con 2,9 milioni di euro e dal Comune con 50mila euro, sono stati aggiudicati per 1 milione 737mila 839 euro e si concluderanno tra un anno, sotto la direzione dell'ingegnere Domenico Triolo.