S. Teresa, approvato il progetto per il torrente Agrò: ecco come sarà messo in sicurezza
di Andrea Rifatto | 31/01/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 31/01/2022 | ATTUALITÀ
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Le protezioni laterali sono danneggiate in più punti
L’obiettivo principale è la mitigazione del rischio sul corso d’acqua, tramite una serie di interventi in alveo ritenuti in grado di proteggere le infrastrutture e gli insediamenti umani dagli eventi che un bacino può generare. Scopo il cui raggiungimento adesso è più vicino. L’Amministrazione comunale di Santa Teresa di Riva ha infatti approvato il progetto definitivo di sistemazione idrogeologica del torrente Agrò, opera finanziata nel 2019 dalla Regione con 3 milioni 417mila euro di fondi europei dopo l’avvio dell’iter nel 2016. La giunta, su proposta del sindaco Danilo Lo Giudice, ha dato il via libera all’elaborato che prevede una spesa di 2 milioni 283mila 192 euro per l’esecuzione dei lavori e 1 milione 133mila 807 euro per somme a disposizione, dando incarico al direttore dell’Ufficio tecnico di procedere ai conseguenti adempimenti, ossia la procedura di appalto integrato per la redazione del progetto esecutivo e l’esecuzione delle opere, da completare in tempi celeri per non perdere il finanziamento. L’approvazione è arrivata dopo la verifica dell’elaborato definitivo svolta con esito positivo dalla società “Team Engineering” di Palermo, incaricata nei mesi scorsi dal Comune, e il parere in linea tecnica rilasciato dal responsabile unico del procedimento, il geometra Francesco Pagano. A fine agosto l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente ha autorizzato l’intervento di sistemazione idraulica escludendolo dalla valutazione di impatto ambientale, che avrebbe allungato i tempi, a condizione però che il Comune ottemperi a 11 condizioni ambientali. Il progetto definitivo è stato redatto dall’architetto Natale Coppolino dell’Ufficio tecnico comunale, con il supporto dell’ingegnere Salvatore Zaccaro, mentre lo studio geologico è stato curato dal geologo Salvo Puccio e quello di impatto ambientale dal geologo Fabio Nicita. Nell’Agrò si interverrà con il decespugliamento delle aree golenali, la riprofilatura dell’alveo con scavi e riporti di materiale sovralluvionato, il rivestimento corticale delle porzioni di argini asportati dalle piene, la realizzazione di massicciate di protezione delle sponde dall’erosione nella parte terminale, interventi di protezione delle pile del ponte ferroviario dallo scalzamento con l’impiego di massi, il rivestimento del fondo dell’alveo nei punti di maggiore criticità idrogeologica, la predisposizione di piste di accesso al torrente e la ricollocazione alla foce del terreno sovralluvionato rimosso dal letto torrentizio, in modo da favorire il ripascimento naturale della linea di costa. La Regione ha chiesto in particolare l’adozione di tecniche di ingegneria naturalistica e di prevedere un adeguato intervento di riqualificazione con vegetazione tipica dei torrenti e specie vegetali autoctone, oltre che un elaborato cartografico dal quale si evincano le zone e le modalità di posizionamento sulla spiaggia della sabbia rimossa dal torrente, per escludere possibili ostruzioni dell’alveo in caso di piene e/o mareggiate.