S. Teresa, aumentano i costi del servizio di salvataggio in mare
di Andrea Rifatto | 24/04/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 24/04/2019 | ATTUALITÀ
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Una delle postazioni di salvataggio
Si prevede una spesa maggiore per il servizio di vigilanza e salvataggio sulla spiaggia libera di S. Teresa di Riva per l’estate 2019. L’Amministrazione comunale ha infatti deciso di stanziare in bilancio 35mila euro rispetto ai 29mila dello scorso anno e ha assegnato la somma agli uffici affinché provvedano ad avviare l’iter per l’affidamento dell’appalto, confermato anche quest’anno per rendere sicura la balneazione e offrire un importante servizio a residenti e vacanzieri. Le condizioni sono rimaste invariate e verranno posizionate nuovamente quattro postazioni di salvataggio, attive nei mesi di luglio e agosto con due bagnini per ogni turno su due turni di cinque ore ciascuno, 9-14 e 14-19. Le torrette verranno installate nei quartieri Portosalvo, Centro, Sacra Famiglia e Bucalo e in due di queste (Portosalvo e Sacra Famiglia) sarà presente la sedia job per disabili che darà la possibilità di entrare in acqua, con l’assistenza di un bagnino formato a tale scopo, ai soggetti diversamente abili e con difficoltà motorie. A svolgere le attività sarà una ditta esterna che verrà individuata dal Comune. Lo scorso anno ad aggiudicarsi la gara era stata l’unica partecipate, l’associazione Corpo Volontari di Soccorso in Mare di Catania; negli ultimi mesi l’Amministrazione ha avuto dei contatti anche con la Lega Navale Italiana-sezione Capo S. Alessio-Capo Alì, che non è escluso possa partecipare alla procedura per puntare ad aggiudicarsi il servizio di salvataggio in mare. L'argomento bagnini è stato affrontato anche in una delle ultime sedute del Consiglio comunale, durante la discussione del blancio di previsione 2019: il consigliere di minoranza Giuseppe Migliastro aveva infatti presentato un emendamento per istituire 16 borse di socializzazione, per un ammontare complessivo di 35mila euro (la somma prevista dall'Amministrazione per il 2019) allo scopo di gestire in house il servizio di salvataggio in mare, scegliendo gli addetti al salvataggio tra soggetti con difficoltà economiche consentendo così loro di percepire un guadagno pù rispetto a quanto avvenuto finora (19-20 euro a turno). Emendamento che è stato poi ritirato dopo che è stato fatto presente come la proposta non fosse attuabile, visto che il Comune assegna già delle borse lavoro, colmando tutta la platea dei soggetti bisognosi, e il servizio va gestito tramite ditte specializzate o agenzie di lavoro.