S. Teresa, cade in strada e chiede al Comune 135mila euro di risarcimento danni
di Andrea Rifatto | 23/12/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 23/12/2019 | ATTUALITÀ
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Il punto in cui si è verificata la caduta
Potrebbe costare carissima al Comune di Santa Teresa di Riva una caduta in strada riportata da una cittadina. Protagonista, sua malgrado, una donna santateresina di 78 anni, che l’11 gennaio del 2018 fu vittima di un incidente in strada su via Regina Margherita, nel quartiere Sacra Famiglia. Per quella caduta adesso la signora chiede al Comune un risarcimento di quasi 135mila euro e nei giorni scorsi è giunto in municipio l’atto di citazione in giudizio dell’Ente a comparire all’udienza del 20 marzo 2020 dinanzi al Tribunale civile di Messina. Quel pomeriggio di quasi due anni fa la 78enne stava camminando in un corteo funebre sulla Statale 114 sul marciapiede lato monte, quando giunta al civico 345, di fronte via Dei Fabbri, è inciampata rovinosamente per terra a causa di uno spuntone di ferro che sporgeva dal marciapiede, appartenente ad uno dei tre dissuasori di sosta a forma di arco installati nel 2002 dai privati, di cui uno poi rimosso ma non a regola d’arte, per evitare che le auto sostassero davanti ad un passo carrabile. L’ambulanza del 118 l’ha condotta all’ospedale di Taormina, dove le è stata riscontrata la frattura scomposta del femore destro e poi fino a novembre dello scorso anno la santateresina si è sottoposta a ricoveri e visite, fin quando il medico legale ha quantificato un periodo di invalidità temporanea totale per ospedalizzazione di 79 giorni e parziale al 50% di 105 giorni e un complessivo danno biologico nella misura del 30/31%, oltre ad un danno morale grave per 79 giorni e medio per 105 giorni. Il suo legale, l’avvocato Luigi Edoardo Ferlito di Catania, chiede quindi la condanna del Comune, quale ente proprietario della strada e per la mancata segnalazione del pericolo, al pagamento di 134mila 833 euro di cui 121mila 946 per danno biologico permanente, 7mila 742 per invalidità temporanea assoluta al 100%, 5mila 145 euro per invalidità temporanea parziale al 50% e 385,35 euro per spese mediche. Già dopo l’incidente i familiari della donna avevano chiesto con una lettera di diffida un risarcimento danni ma il Comune, che dopo un sopralluogo della Polizia municipale ha ricostruito “la storia” dei dissuasori accertando anche che in quel tratto il marciapiede presenta un avvallamento per l’accesso ad un passo carrabile, ha disconosciuto la propria responsabilità in ordine all’accaduto ritenendo che lo spuntone di ferro non fosse percepibile a un controllo, anche se accurato, del territorio e che comunque spettava ai privati rimuoverlo, aggiungendo poi successivamente di non aver mai stipulato polizza Rca per sinistri del genere. Dopo la caduta gli operai comunali sono poi intervenuti a coprire lo spuntone con una colata di cemento. Adesso ne nascerà un contenzioso, in cui l’Ente locale potrebbe chiamare in causa i privati che installarono i dissuasori davanti le loro abitazioni. Il Comune ha nominato come proprio legale difensore l’avvocato Renzo Briguglio, stanziando l’importo di 7mila euro per l’incarico.