S. Teresa, cade in una buca stradale e chiede quasi 40mila euro di risarcimento al Comune
di Andrea Rifatto | 02/01/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 02/01/2022 | ATTUALITÀ
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La buca nella quale è incappata la donna
Continuano a sorgere contenziosi a Santa Teresa di Riva per cadute legate al cattivo stato di manutenzione delle strade. L’ultimo atto di citazione giunto in municipio riguarda un episodio avvenuto il 4 novembre del 2016, quando una donna di 56 anni residente nella cittadina jonica è incappata in una buca mentre percorreva a piedi in discesa il vico II di via Leonardo Sciascia (già vico II di via Cimitero), perdendo l’equilibrio e cadendo rovinosamente a terra, sbattendo il gomito destro e il braccio sinistro. Alcuni giorni dopo era stata inviata al Comune richiesta di risarcimento danni e contestuale messa in mora, rimasta senza riscontro, e nell’agosto 2018 l’invito alla negoziazione assistita, conclusasi però negativamente. Dunque adesso il legale della donna, l’avvocato Francesco Rigano, ha citato in giudizio l’Ente a comparire all’udienza del prossimo 13 aprile davanti al Tribunale civile di Messina, chiedendo un risarcimento di 36mila 977 euro per i danni subiti dalla sua assistita. Nell’atto il legale evidenzia come la buca fosse “non visibile né altrimenti prevedibile”, evidenziando come la caduta sia avvenuta “a causa di un avvallamento determinato dal distacco del manto stradale” tale che “la signora non si avvedeva dello stesso perché la strada era scarsamente illuminata e la buca non segnalata”. Nella perizia tecnica di parte redatta dal geometra santo Mastroeni viene specificato che “ad una distanza di circa metri 3,60 dall’inizio del vicolo, si è riscontrata la presenza di un avvallamento di forma pressoché rettangolare con il lato lungo situato a circa centimetri 70 dalla base del muro di sostegno del rilevato ferroviario e con dimensioni in pianta di circa centimetri 30 per centimetri 90 ed una profondità, dal piano stradale, variabile tra 4 ed 8 centimetri". Buca che dopo la lettera di messa in mora al Comune è stata ricoperta, mentre di recente la strada è stata interamente riasfaltata (foto sotto). La cittadina, dopo la caduta, è stata condotta dal 118 all’ospedale di Taormina con frattura/lussazione del gomito, frattura del radio, trauma cranio nasale non commotivo, contusione lievemente escoriata di ginocchio e caviglia, con una prognosi di 30 giorni: è stata poi sottoposta ad intervento chirurgico e dimessa il 14 novembre 2016, ma a causa dei forti dolori e dei postumi invalidanti si è dovuta sottoporre a circa 60 sedute di fisioterapia riabilitativa ed è stata dichiarata clinicamente guarita con postumi il 15 gennaio 2018. A seguito dell’incidente la donna non ha potuto svolgere autonomamente, per un lungo lasso di tempo, gli atti della vita quotidiana, avendo difficoltà anche a lavarsi e vestirsi, e al fine di accertare eventuali postumi a carattere permanente con valutazione del danno residuo si è rivolta ad un consulente medico-legale specialista in ortopedia. Il difensore ritiene quindi vi sia la responsabilità del Comune, quale proprietario e custode della strada, per le lesioni riportate dalla santateresina e ha calcolato il risarcimento in 21mila 347 euro per danno biologico risarcibile (12%), 5mila 978 per danno morale, 2mila 970 per invalidità temporanea totale (30 giorni), 2mila 970 per invalidità temporanea parziale al 50% (60 giorni) e 3mila 712 per invalidità temporanea parziale al 25% (150 giorni). Il Comune ha nominato come proprio legale l’avvocato Renzo Briguglio, stanziando per l’incarico la somma di 5mila 292 euro.