Giovedì 21 Novembre 2024
Il Tribunale ordina di pagare 190mila euro. Incarico per ricontrollare le utenze


S. Teresa, caos bollette della luce al Comune tra decreti ingiuntivi e fatture contestate

di Andrea Rifatto | 29/12/2019 | ATTUALITÀ

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L'illuminazione pubblica sul lungomare

Tra contenziosi e richieste di pagamento è parecchio disordinata la gestione delle utenze elettriche del Comune di Santa Teresa di Riva. E l’Amministrazione comunale è costretta a difendersi su più fronti. Partiamo dai contenziosi. Il giudice Daniele Carlo Madia del Tribunale civile di Messina ha accolto l’istanza di decreto ingiuntivo proposta da Banca Farmafactoring Spa contro il Comune per il pagamento di un credito di 169mila 528 euro per bollette elettriche non pagate, derivante da crediti ceduti alla Bff dalle società Gala Spa, Sace Fct Spa ed Eni Gas e Luce. La Giunta ha deliberato di fare opposizione al decreto ingiuntivo (citato come allegato A alla delibera ma puntualmente non pubblicato all’albo pretorio, com’è ormai consuetudine in spregio a ogni regola di trasparenza) e gli Uffici hanno nominato come legale di fiducia l’avvocato Enrico Vinci dello studio associato Tommasini-Moschella-Vinci di Messina, stanziando 3mila 477 euro per l’incarico. Già a luglio l’Amministrazione santateresina aveva fatto opposizione a un altro decreto ingiuntivo del giudice Viviana Cusolito per l’importo di 19mila 773 vantati da Banca Sistema Spa per la somministrazione di energia elettrica da parte di Enel Energia, e anche in quel caso è stato incaricato l’avvocato Enrico Vinci per 3mila 995 euro. Adesso si attende dunque il verdetto d’appello.

Sempre in tema bollette, il Comune sta cercando di fare ordine e il direttore dell’Area Amministrativa-Finanziaria, Rosaria Gambadoro, ha affidato un incarico alla ditta Enermas di Palermo per l’attività di verifica di tutte le 52 utenze elettriche del Comune, con analisi e controllo delle fatture di conguaglio e di ciclo e del contratto. La spesa per questo incarico è di 7mila 803 euro, effettuata con un’ordine di acquisto indicato come allegato alla deliberazione “per costituirne parte inscindibile e sostanziale” ma anche in questo caso non pubblicato. La confusione nasce perché la società Eni, che dall’1 agosto 2013 al 24 ottobre 2014 ha fornito l’energia elettrica prima che il Comune si affidasse a Gala, “nonostante la fine dei rapporti contrattuali ha continuato a produrre copiosa fatturazione di consumi di energia elettrica di importi erronei o non correttamente stimati e anormalmente elevati (a causa di conguagli pluriennali, blocchi di fatturazione o tardive rettifiche dei dati di misura)”. Il Comune ha sempre contestato le fatture ma Eni non ha accettato le contestazioni e ha proseguito nel recupero crediti fino alle vie legali. Adesso si conta di fare chiarezza.


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