S. Teresa, cinque anni di bilanci comunali: come sono stati spesi i soldi dei cittadini
di Andrea Rifatto | 11/05/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 11/05/2022 | ATTUALITÀ
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La relazione di fine mandato è stata inviata alla Corte dei conti
Quanto ha incassato il Comune in questi anni e come sono stati spesi i soldi dei cittadini di Santa Teresa di Riva? Ad un mese dal termine della legislatura, un quadro chiarificatore emerge dalla relazione di fine mandato inviata alla Corte dei conti, dove viene riportata la situazione finanziaria e patrimoniale dell’Ente. Dal documento firmato dal sindaco Danilo Lo Giudice, certificato dai revisori dei conti, viene fuori che il totale generale delle entrate è passato da 15 milioni 709mila 663 euro del 2017 a 22 milioni 685mila 955 euro del 2021, con un picco di 32 milioni 436mila 698 euro nel 2020. Le entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa sono passate da 5 milioni 981mila 070 euro a 6 milioni 967mila 588 euro (+16,49%), i trasferimenti correnti da 1 milione 021mila 434 euro a 1 milione 658mila 125 euro (+62,33%), le entrate in conto capitale da 547mila 571 euro a 1 milione 953mila 651 euro (+256,78%), quelle per conto terzi e le partite di giro da 1 milione 627mila 695 euro a 10 milioni 370mila 030 euro (+537,10%). Le uscite, invece, hanno subito una variazione dai 15 milioni 851mila 757 euro del 2017 ai 33 milioni 661mila 927 del 2021 e se le spese correnti sono rimaste pressoché uguali, intorno ai 7,5 milioni (8,2 nel 2019), quelle in conto capitale (per investimenti) sono passate invece da 1 milione 807mila 208 euro del 2017 a ben 15 milioni 577mila 927 euro del 2021. Ma come sono state utilizzate le risorse? L’Amministrazione ha investito molto sui lavori pubblici e difatti la spesa per la missione Assetto del territorio ed edilizia abitativa è passata da 573mila 592 euro del 2017 ai 9 milioni 120mila 671 euro del 2021 (27,1% del bilancio), con 1 milione 079mila 324 nel 2018, 693mila 422 euro nel 2019 e 942mila 451 euro nel 2020. Un altro capitolo dove sono aumentate le uscite è quello Istruzione e diritto allo studio, dove si è passati dai 367mila 964 euro di cinque anni fa ai 2 milioni 772mila 502 euro del 2021 (8,2%). Le spese per Politiche giovanili, sport e tempo libero erano pari a 60mila 508 euro nel primo anno, poi sono salite a 375mila 437 euro nel secondo, 508mila 781 nel terzo e 803mila 918 nel quarto, per scendere a 496mila 151 euro nel 2021. In calo i settori Tutela e valorizzazione beni e attività culturali (da 219mila 798 a 66mila 198 euro nel 2021, passando per 134mila 685 del 2018, 378mila 061 del 2019 e 345mila 084 del 2020) e Turismo (da 92mila 256 a 69mila 407, con un picco di 146mila 088 euro nel 2019). In linea gli impegni per Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente, da 2 milioni 368mila 868 euro del 2017 ai 2 milioni 893mila 307 del 2021, mentre è cresciuta la spesa per Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (da 684mila 163 a 900mila 824 euro, toccando quota 957mila 405 euro nel 2019). Le spese per Servizi istituzionali e generali di gestione sono passate da 4 milioni 195mila 975 euro a 5 milioni 667mila 434 euro, così come sono aumentate quelle per Ordine pubblico e sicurezza da 546mila 520 euro a 991mila 255 euro. Irrilevanti le spese per Sviluppo economico e competitività (da 257 a 155 euro, anche se nel 2020 risultano pari a 90mila 206 euro) e altri capitoli sempre a quota zero, ossia Trasporti e diritto alla mobilità, Tutela della salute, Politiche per il lavoro e la formazione professionale, Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca, Relazioni con altre autonomie territoriali e locali e Relazioni internazionali.