S. Teresa, "Costretti a lavare il sangue in strada": operatori 118 bloccati dai Vigili
di Andrea Rifatto | 27/07/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 27/07/2017 | ATTUALITÀ
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L'intervento dei Vigili durante il lavaggio del mezzo
Tra tagli, carenze e inconvenienti sembra non esserci pace per il 118. L’ultimo episodio spiacevole si è verificato ieri mattina alla postazione di S. Teresa di Riva, dopo un intervento di soccorso a un anziano trovato in casa in una pozza di sangue in seguito a una caduta, che si è rivelata poi fatale nel pomeriggio dopo il ricovero al Policlinico universitario di Messina. Al rientro nel presidio di piazza Municipio gli operatori del turno diurno a bordo del mezzo di soccorso, sporco di sangue a causa dell'emorragia riportata dal ferito, dopo essersi recati presso un autolavaggio dove però secondo gli accordi viene garantito solo il lavaggio esterno e dell’abitacolo, hanno avviato le attività di pulizia e sanificazione dell’ambulanza nell’area dove viene abitualmente lasciata in sosta, ossia nell’aiuola sul lungomare davanti alla postazione ubicata al piano terra del municipio. Operazioni fondamentali in quanto l’igiene del mezzo è una garanzia indispensabile sia per il trasporto del paziente sia per i membri dell’equipaggio. L’autista e il soccorritore hanno quindi iniziato a rimuovere le attrezzature mobili collocandole a terra e appoggiandole sul muro di recinzione del municipio, provvedendo ad effettuare la disinfezione delle superfici contaminate dal sangue perso dal paziente condotto in precedenza in ospedale. Interventi svolti in una zona priva di pavimentazione e sul marciapiede, da dove di conseguenza l’acqua sporca con i residui del lavaggio si è riversata in strada. Ciò non è sfuggito alla Polizia municipale, intervenuta sul posto con il comandante del Corpo, il capitano Diego Mangiò, che ha intimato ai due operatori del 118 di non proseguire con il lavaggio dell’ambulanza e delle attrezzature in quanto non era possibile farlo su area pubblica, provvedendo a identificare l’autista del mezzo. I due, dopo aver fatto presente la situazione ai vertici provinciali del 118 spiegando di essere costretti ad operare in quel modo vista l'assenza di altri spazi, non hanno potuto far altro che ricollocare le attrezzature sul veicolo di soccorso senza poter proseguire e bloccando di fatto l’ambulanza in quanto senza l’intervento di sanificazione non è possibile intervenire in caso di chiamata. Alla fine hanno potuto completare la pulizia del mezzo e delle attrezzature in un’apposita area presso il Policlinico di Messina, perdendo dunque tempo prezioso per gli spostamenti e lasciando sguarnita la postazione di S. Teresa. Una situazione che non può più andare avanti e che deve essere risolta con la collaborazione di tutte le istituzioni coinvolte. Innanzitutto sarebbe opportuno che il Comune di S. Teresa provvedesse a realizzare la pavimentazione nell’aiuola dove viene lasciata in sosta l’ambulanza, in modo da evitare che medici e operatori si vedano costretti a transitare sulla terra, che in caso di pioggia diventa fango, durante la salita/discesa dal mezzo spesso anche con i pazienti in barella. Una soluzione per evitare inconvenienti come quelli di ieri potrebbe essere quella di far sostare il mezzo di soccorso all’interno del parcheggio municipale, a fianco della postazione 118, realizzando un varco nel muro perimetrale in modo da consentire al personale sanitario di raggiungere immediatamente il veicolo durante gli interventi di emergenza e garantendo allo stesso tempo la presenza di un’area più “riservata” dove poter lavare l’ambulanza evitando che ciò avvenga dinanzi a tutti sul lungomare.