S. Teresa, dal Comune buoni da 14 euro da spendere nei negozi: i commenti dei cittadini
di Andrea Rifatto | 17/12/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 17/12/2020 | ATTUALITÀ
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Il sindaco ha voluto aiutare l'economia locale
Quattordici euro per ciascun componente del nucleo familiare. È questo l’importo dei buoni per gli acquisti che l’Amministrazione comunale di Santa Teresa di Riva ha consegnato ai cittadini che hanno aderito all’iniziativa “Un voucher per un Natale solidale”, promossa per dare una boccata d’ossigeno alle attività commerciali cittadine con uno stanziamento di 60mila euro da far spendere ai residenti negli esercizi del paese. Alla scadenza del termine hanno fatto richiesta del voucher 1.681 nuclei familiari, che corrispondono a 4.287 santateresini ai quali è stata suddivisa la somma a disposizione: una famiglia con un solo componente (432 quelle partecipanti) ha ricevuto così un buono da 14 euro, che salgono a 28 euro con due membri (449), 42 con tre (368), 56 con quattro (369), 70 con cinque (73), 84 euro per quelle con sei componenti (15 nuclei) e importi più alti alle altre cinque famiglie aderenti con sette, otto, nove e dieci componenti. I commercianti che hanno aderito sono 88 (erano esclusi supermercati, attività di alimentari, macellerie, farmacie, parafarmacie, rivendite bombole gas ed edicole) e il buono potrà essere speso nei loro punti vendita fino al 6 gennaio. A differenza dei buoni spesa per generi alimentari e di prima necessità (da ieri è possibile farne richiesta sul sito internet del Comune per la nuova tranche grazie ai 74mila 536 euro messi a disposizione dalla Protezione civile nazionale), per partecipare ad “Un voucher per un Natale solidale” non erano previsti limiti di reddito e di Isee e dunque la platea dei beneficiari era più ampia. Siamo andati a chiedere ai cittadini cosa ne pensano. “L’iniziativa per aiutare le nostre attività è certamente lodevole - commenta Giovanni - anche se sinceramente 14 euro è un importo un po’ basso ma in fondo contava immettere nell’economia cittadina queste risorse per incrementare gli acquisti a Santa Teresa e aiutare il commercio locale, piuttosto che recarsi nei centri commerciali”. Secondo Maria, “sarebbe stato più opportuno escludere dal voucher le famiglie con redditi medio-alti e fare in modo che agli altri andasse una cifra più elevata, perchè magari chi è in difficoltà non può integrare i 14 o i 28 euro del buono con soldi propri e deve limitarsi ad acquisti meno costosi, mentre chi non ha problemi economici può aggiungere altro denaro di tasca propria al voucher e avere più scelta”. “Io e la mia compagna abbiamo ottenuto 28 euro e li destineremo ad acquistare degli indumenti per nostro figlio - ci dice una coppia - non è una grossa cifra e cercheremo di usarla al meglio, forse sarebbe stato più opportuno dare questi soldi direttamente ai commercianti, ma comunque alla fine arriveranno sempre a loro e di questi tempi un aiuto, anche se minimo, è un segnale di incoraggiamento”. Antonio ci racconta che “in famiglia siamo tre e abbiamo chiesto il voucher ricevendo 42 euro: mia moglie non lavora e io ho uno stipendio di 900 euro, ma sapere che lo hanno chiesto e ottenuto anche degli amici che in famiglia percepiscono due stipendi da diverse migliaia di euro ciascuno ci ha lasciato un po’ perplessi, perchè a nostro avviso non ne avevano davvero bisogno”. Tutto è stato lasciato infatti al buon senso dei cittadini, che non sempre prevale quando c’è di mezzo il denaro. "Io non ho fatto richiesta - ci dice un altro santateresino - perchè ho ritenuto che avrei tolto la possibilità a chi è meno fortunato di me: le somme andranno comunque ai negozianti ma avrei previsto un limite reddituale per accedere al beneficio, facendo sì che l'importo del buono fosse più elevato".