Giovedì 21 Novembre 2024
Accordo con il Comune per il pagamento dei danni riportati in un incidente stradale


S. Teresa di Riva. L’ex sindaco Bartolotta e la moglie risarciti con 10mila euro

di Andrea Rifatto | 05/08/2015 | ATTUALITÀ

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il punto di via Roma dove si verificò l'incidente

Si è chiusa con un accordo tra le parti la controversia legale tra il Comune di Santa Teresa di Riva e l’ex sindaco Antonino Bartolotta, sorta nel maggio 2011 con la richiesta di risarcimento danni avanzata nei confronti dell’ente santateresino in seguito ad un incidente stradale. La giunta comunale, presieduta dal vicesindaco Nino Famulari, ha approvato la proposta di transazione nel giudizio pendente dinanzi al Tribunale di Messina, siglata dall’avvocato Marzia Todaro, legale di Bartolotta e dall’avvocato Gianluigi Sturiale, difensore del Comune, che riconosce all’ex primo cittadino un risarcimento, tra danni al veicolo e spese processuali, pari a 3mila 817,23 euro rispetto ai 5mila richiesti in prima istanza, mentre alla moglie Lucia Mangraviti, che chiedeva il pagamento di 24mila 644 euro per i danni riportati in qualità di passeggero, la somma di 6mila 593,46 euro per danno biologico e spese del giudizio. Accordo che il Comune di S. Teresa di Riva, a fronte di quanto richiesto dai coniugi Bartolotta, ha ritenuto vantaggioso al fine di evitare un ulteriore aggravio di spese, così come suggerito dal proprio legale di fiducia.

La vicenda ebbe inizio la sera del 3 gennaio 2011, quando l’ex sindaco e la moglie, a bordo della loro autovettura Alfa Romeo 159, stavano percorrendo la via Roma, nel quartiere Torrevarata: giunta all’altezza di via San Giovanni Bosco, l'auto urtò contro un tombino, che a causa delle forti piogge si era sollevato rispetto al livello della sede stradale, costringendo i coniugi ad arrestare la marcia senza poter proseguire ulteriormente. Antonino Bartolotta, quattro mesi dopo, citò il Comune dinanzi al Giudice di pace di S. Teresa chiedendo il risarcimento dei danni riportati dalla sua autovettura, calcolati in 6mila 600 euro, poi ridotti a 5mila, soglia massima per il trattamento del procedimento dinanzi all’ufficio giudiziario santateresino. L’ente comunale, difeso in primo grado dall’avv. Vincenza Pagano, chiedeva invece il rigetto della domanda, ritenendo di non avere alcuna responsabilità in quanto il conducente dell’auto era certamente a conoscenza del fatto che la zona dove si verificò l’incidente fosse soggetta ad allagamenti e che le amministrazioni comunali del passato, così come confermato dal tecnico comunale sentito come testimone, erano intervenute più volte per la sistemazione dei tombini ma senza risolvere mai definitivamente il problema. Secondo la tesi del Comune dunque, Bartolotta, sindaco tra il 1992 e il 2003, era cosciente del pericolo e avrebbe dovuto usare la dovuta diligenza, senza aver bisogno di conoscere l’esistenza del trabocchetto. Il giudice di pace Giovanni Trazzi, dopo diverse udienze, il 18 aprile 2012 emise la sentenza che riconosceva una corresponsabilità tra la parti, specificando come “pur non disconoscendo una certa incidenza che i fattori naturali hanno avuto nell’incidente, non si può escludere la responsabilità del Comune, che era a conoscenza che la zona è soggetta ad allagamenti […] e non si può non riconoscere, comunque, che il pericolo sarebbe stato evitato se il conducente avesse usato la normale diligenza di una condotta di guida consona ed adeguata alle circostanze […]”.

Il giudice aveva così stabilito di liquidare all’ex sindaco Bartolotta la somma di 3.294 euro per danni e spese relative alla vettura, mentre il Comune era stato condannato a pagare le spese processuali nella misura del 50%, per un totale di 1.280 euro. Sentenza che però Bartolotta non accettò e contro la quale presentò appello, in quanto secondo l’avv. Marzia Todaro il suo assistito “non avrebbe potuto in alcun modo avvedersi del tombino, pur utilizzando la massima prudenza, in quanto la strada era scarsamente illuminata e non vi era alcuna segnalazione che indicasse la presenza del pericolo”. Nel corso dell’appello, inoltre, la moglie dell’ex sindaco, Lucia Mangraviti, instaurò nei confronti del Comune un altro procedimento per danni. La vicenda si è così chiusa adesso definitivamente con l'accordo tra le parti.


COMMENTI

Franc | il 06/08/2015 alle 22:19:22

Complimenti, Dopo aver gestito la cosa pubblica per anni, era stato condannato a subire danni per aver seminato cattiva gestione ( via Roma è stata rifatta tra il 97 ed il 98) sotto la sua gestione. Con la faccia da "politico" che si ritrova ha trovato il modo per spillare altri soldi a cittadini. Un grande, votiamolo alle prossime elezioni. Ma attenzione che se non dovesse essere eletto dovremo riconoscere il danno biologico anche alla signora .

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