S. Teresa, due anni di casa dell'acqua: meno rifiuti, più risparmio e aggregazione
di Andrea Rifatto | 20/03/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 20/03/2018 | ATTUALITÀ
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Irrera, Sturiale, Lo Giudice, Lombardo e Maugeri
Trecentomila litri erogati nel 2017, 200.000 bottiglie di plastica in meno, 18.000 kg di Co2 non immessi in atmosfera. Sono i numeri che indicano i risultati e i vantaggi ottenuti grazie alla Casa blu, il distributore di acqua potabile presente a S. Teresa di Riva. A due anni dall’installazione nella piazzetta Borgo Marino, l’Amministrazione comunale ha tracciato ieri il bilancio, nel corso di una conferenza stampa al Palazzo della Cultura in cui sono intervenuti il sindaco Danilo Lo Giudice; l’assessore all’Ambiente Gianmarco Lombardo; Giuseppe Sturiale, esperto del sindaco per l’Ambiente; Salvuccio Irrera, presidente del Comitato Jonico Beni Comuni e Francesco Maugeri, titolare della Fonte Nuova, ditta che fino al 2023 gestirà la Casa blu versando in cambio all’Ente 8mila euro. “Un grande risultato soprattutto perché il distributore ha consentito di ridurre i rifiuti in plastica” – ha evidenziato Lombardo, ricordando l’importanza di sensibilizzare i più piccoli alle buone pratiche. In tale ottica erano presenti alcune classi delle scuole Primaria, Secondaria di primo grado e dei Licei, che hanno realizzato anche dei cartelloni sul tema dell’acqua. Maugeri ha illustrato i numeri dei primi 24 mesi, dove vi è stato un consumo medio di 825 litri/giorno da parte di 655 famiglie, il 15% del totale di quelle residenti a S. Teresa Una percentuale lievemente superiore alle aspettative del 2016, che può certamente crescere. “Meno rifiuti, più risparmio e anche la nascita di un nuovo punto di aggregazione nella piazzetta - ha detto Lo Giudice. Dopo due anni vogiamo incrementare le iniziative collegate al risparmio e al rispetto dell’ambiente, che si inseriscono anche nelle buone pratiche previste dalla Bandiera blu, e possiamo valutare se ridurre i costi dell’acqua e prevedere premialità” (attualmente 4 cent/l naturale, mentre 6 cent/l gasata). Irrera ha ricordato quanto la plastica produca un inquinamento ambientale ma anche etico, visto che paghiamo per avere acqua prelevata in natura dalle aziende che la imbottigliano, auspicando che presto l’acqua comunale possa essere bevuta nelle case. Sturiale ha proposto di far pagare nella tassa rifiuti anche una piccola percentuale per la plastica conferita, ad esempio pari al 24% del costo totale della bolletta, in cui è stata ipotizzato una incidenza del 60% del rifiuto secco, del 10% dell’umido e del 3% per vetro e carta, così da portare gli utenti a ridurre la produzione di scarti in plastica.