Articoli correlati
S. Teresa, è ormai "guerra" tra Comune e Poste su Barracca: si va verso l'azione legale
di Andrea Rifatto | 01/01/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 01/01/2021 | ATTUALITÀ
1979 Lettori unici
Porte sbarrate ormai da quasi 10 mesi
È botta e risposta a muso duro tra Poste Italiane e l'Amministrazione comunale di S. Teresa di Riva sulla chiusura dell’ufficio di Barracca e sullo sfondo si intravede già una battaglia giudiziaria. Dopo l'ordinanza firmata il 21 dicembre dal sindaco Danilo Lo Giudice, che ha imposto la riapertura della seconda sede cittadina chiusa dal 12 marzo per l’emergenza Covid, è arrivata la replica dell’azienda con una nota del direttore della Filiale di Messina 1, Fabio Piazza. Poste ricorda di svolgere un servizio di pubblica utilità e che va considerato come il Decreto Legge 19/2020 stabilisce che i Comuni non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanza contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali e che di conseguenza non posso essere varati a livello comunale provvedimenti modificativi rispetto allo svolgimento dei servizi pubblici. “Stiamo continuando a garantire i servizi pur con interventi di rimodulazione, nel rispetto della preminente esigenza di tutela della salute dei nostri lavoratori e della collettività - viene evidenziato da Poste Italiane - e la temporanea riduzione dell’offerta assicura pienamente l'erogazione di tutti i servizi alla clientela in altri uffici postali nel medesimo comune o in comuni limitrofi”. Dunque si chiede che il Comune “revochi e annulli, previa immediata sospensione dell’efficacia, i contenuti dell’ordinanza per la rimozione di ogni interferenza giuridica e fattuale allo svolgimento dei servizi da parte di Poste, che ha adottato e continuerà ad adottare tutte le misure prescritte a tutela di lavoratori e utenti”. Infine l'avviso che l’azienda si riserva “di agire dinanzi all'autorità giudiziaria per ottenere, in caso di omessa revoca, l’annullamento previa sospensione dell'ordinanza”. Il ricorso al Tar è dunque la prossima mossa. Immediata la risposta del sindaco Danilo Lo Giudice: “La chiusura di Barracca è viziata da carenza di contraddittorio con l’Amministrazione e decisa senza rispettare il principio di ragionevolezza - esordisce nella lettera inviata al direttore della Filiale Messina 1- e ciascun provvedimento di chiusura di un ufficio postale deve essere sorretto da una motivazione specifica che allo stato non è dato conoscere con chiarezza e che comunque non può risiedere esclusivamente nell'esigenza di tutela dei lavoratori e della collettività dall'emergenza Covid-19. L’ordinanza è basata sull’esigenza di tutela della salute e di prevenzione dell'aggravamento del rischio di contagi derivanti dai contini assembramenti davanti l'ufficio postale di via Delle Colline, secondo la competenza sindacale in materia di igiene e sanità”. Secondo il sindaco di S. Teresa la chiusura delle Poste di Barracca determina un’interruzione di pubblico servizio per la collettività ed è avvenuta senza l'adeguato rispetto della normativa di settore. Dunque viene confermato il contenuto dell’ordinanza: “Se l’ufficio non verrà prontamente riaperto - si conclude la risposta - verranno informate le autorità giudiziarie affinché valutino la sussistenza del reato di cui all’art. 650 del Codice penale (inosservanza dei provvedimenti dell'autorità)". Poi Lo Giudice commenta così la vicenda: “Non sono solito farmi intimorire da questi sapientoni, forse pensano che da dietro la scrivania possono fare e sfare ciò che vogliono, noi sindaci viviamo le comunità e le uniche logiche a cui rispondiamo sono la salute e il benessere dei concittadini, che difenderemo con ogni strumento. Vista la situazione vergognosa anche in altri comuni della provincia, con circa 40 sindaci stiamo organizzando un’azione congiunta”.