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S. Teresa e quel Prg promesso che rimane un miraggio: ora la Regione cambia le regole
di Andrea Rifatto | 27/12/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 27/12/2020 | ATTUALITÀ
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Si continua a costruire con le regole del 1979
La sua approvazione viene promessa in tempi celeri dal 2012, ma puntualmente sbucano intoppi o novità che ne rallentano l’iter. Il Piano regolatore generale di Santa Teresa di Riva non vedrà la luce a breve e si corre il rischio di arrivare al termine della legislatura (primavera 2022) senza l’approvazione definitiva. Nell’ultimo anno il pool di professionisti incaricati dalla precedente amministrazione guidata dal sindaco Cateno De Luca, capeggiato dall’ing. Antonino Famulari e composto dall’arch. Salvatore Mondello, dall’avv. Carmelo Moschella per il supporto giuridico-amministrativo, dal geologo Carmelo Antonio Nicita per lo studio geologico e dall’agronomo Giacomo Agostino Chillemi per quello agro-forestale, ha proseguito il suo lavoro e adesso si sta completando la dislocazione sul territorio delle concessioni e degli insediamenti. Poi tutto andrà presentato alla Regione. A far sorgere qualche dubbio, però, è la nuova norma urbanistica regionale, la Legge 19 del 13 agosto scorso, che ha eliminato i Piani regolatori soppiantandoli con i Piani urbanistici generali (Pug), anche se l’art. 53 specifica che “i piani territoriali e urbanistici, ove depositati e non ancora adottati e approvati, concludono il procedimento di formazione secondo la disciplina normativa previgente”. Dieci articoli della legge sono stati impugnati il 17 ottobre dal Consiglio dei Ministri in quanto riguardanti la pianificazione territoriale con valenza anche paesaggistica, eccedendo quindi dalle competenze della Regione in violazione della Costituzione: l’art. 53, però, non è stato contestato e rimane valido, così come tutta l’impalcatura della riforma. L’Amministrazione comunale attende comunque sviluppi. “Aspettiamo di capire se la norma urbanistica approvata e poi impugnata vada tenuta in considerazione o no, perché ovviamente questo cambia il proseguimento dell’iter - commenta il sindaco Danilo Lo Giudice - comunque si aspettano le motivazioni, al massimo con l’anno nuovo dovremmo saperne di più. In ogni caso il lavoro fatto non si perderà, bisogna sapere solo come proseguire, cambiano solo iter e le competenze su alcuni aspetti”. Santa Teresa non ha mai avuto un Piano regolatore, strumento adesso mandato in soffitta dalla Regione, e attualmente è in vigore il Programma di Fabbricazione del 1979, con molti vincoli scaduti, che la stessa Regione definisce datato e non coerente con le attuali componenti sociali, ambientali ed economiche del territorio e con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, chiedendo puntualmente la Valutazione ambientale strategica ad ogni richiesta di deroga per nuovi insediamenti abitativi o turistici, come è avvenuto negli ultimi due mesi per i progetti riguardanti la costruzione di 22 villette e dell’albergo previsto sul lungomare a Barracca. Il nuovo Prg dovrà dunque riconsiderare tutta la pianificazione urbanistica della città e valutare le reali esigenze di nuove edificazioni, considerando che uno degli obiettivi ambientali fondamentali per i prossimi anni è la riduzione/azzeramento del consumo di suolo. E a Santa Teresa molto è stato già cementificato.