Santa Teresa, ecco come sarà messo in sicurezza il torrente Agrò: manca l'ok da Palermo
di Andrea Rifatto | 24/09/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 24/09/2022 | ATTUALITÀ
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La simulazione dell'intervento in progetto
È arrivato sui tavoli dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente il progetto esecutivo per la sistemazione idrogeologica del torrente Agrò a Santa Teresa di Riva, intervento finanziato nel 2019 dalla Regione con 3 milioni 417mila euro di fondi europei. L’appalto integrato per progettazione e realizzazione delle opere è stato assegnato lo scorso marzo al “Consorzio Stabile InfraTech” di Sant’Agata di Militello per 1 milione 602mila 613 euro e ad occuparsi della redazione degli elaborati sono stati l’ingegnere Massimo Brancatelli e l’architetto Benedetto Versaci della società “Orion Progetti Srls” di Capri Leone, che hanno consegnato tutti gli elaborati tecnici al Comune, esplicitando anche le modalità di inserimento delle prescrizioni chieste nei mesi scorsi dalla Regione nel provvedimento di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale, procedura che ad agosto 2021 non è stata ritenuta necessaria. L’Ufficio tecnico ha quindi inviato al Dipartimento regionale Ambiente l’istanza di attivazione della procedura di verifica di ottemperanza alle prescrizioni e ieri il Servizio 1 Autorizzazioni e Valutazioni Ambientali ha comunicato l’avvio del procedimento, che coinvolgerà sia la Regione con la Commissione Tecnica-Specialistica per le autorizzazioni ambientali, quale ente vigilante per il rispetto di cinque prescrizioni, che l’Arpa per la verifica di altre sei. I due enti avranno adesso 30 giorni per trasmettere gli esiti delle verifiche. L’intervento prevede la messa in sicurezza idraulica del torrente Agrò nella parte terminale, al fine di ridurre il rischio idrogeologico ed attuare una difesa del suolo mitigatrice: nel corso d’acqua si interverrà con la riprofilatura dell’alveo mediante scavi e riporti di materiale sovralluvionato; il rivestimento corticale delle porzioni di argini asportati dalle piene del torrente, con la posa di materassi Reno e gabbioni; la realizzazione di massicciate di protezione delle sponde dall’erosione; la protezione delle pile del ponte ferroviario, dell’autostrada A18 e dell’acquedotto dallo scalzamento con l’impiego di massi naturali; il rivestimento del fondo dell’alveo in corrispondenza dei punti di maggiore criticità idrogeologica e la predisposizione di piste di accesso al torrente per consentire le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria per la mitigazione del rischio idrogeologico delle aree. A differenza di quanto previsto inizialmente il materiale sovralluvionato non sarà utilizzato per il ripascimento della spiaggia alla foce dell’Agrò ma conferito, previa caratterizzazione, in impianto di recupero o discarica in un un sito lungo la Sp 19 nei pressi del comune di Savoca, in quanto era stata posta come condizione ambientale la necessità di uno specifico elaborato anche cartografico dal quale si evincessero i settori e le modalità di posizionamento di tale materiale al fine di escludere possibili ostruzioni dell’alveo in caso di piene e/o mareggiate. Il progetto esecutivo ha definito in maniera completa anche la pericolosità residua nella condizione di intervento realizzato Econ la contemporanea presenza dell’ostruzione rappresentata dalla passerella sommergibile Anas, affinché i Comuni di Santa Teresa di Riva e Sant’Alessio Siculo, interessati dalle potenziali criticità, possano adottare tutte le misure di salvaguardia e di tutela della pubblica e privata incolumità fino alla definitiva demolizione della bretella. Le aree golenali non saranno oggetto di decespugliamento e non verrà usato conglomerato cementizio ma materiali ecocompatibili (malta idraulica a base di calce aerea con aggiunta di materiali pozzolanici) come chiesto della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali.