S. Teresa, edifici deturpati dai contatori del gas: il Comune "dimentica" quanto deciso
di Andrea Rifatto | 15/02/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 15/02/2018 | ATTUALITÀ
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Cassette per i contatori del gas su un'abitazione
“Non saranno autorizzati allacci con cassetta esterna, tutto dovrà essere incassato nei rispettivi muri”. A parlare era l’ex sindaco Cateno De Luca il 10 ottobre 2016, al termine di una riunione in municipio per discutere degli allacci alla rete del gas metano e dell’installazione dei contatori. Dopo poco più di un anno sta accadendo esattamente il contrario. A quell’incontro erano presenti, oltre al primo cittadino, l’allora vicesindaco Danilo Lo Giudice (oggi sindaco), l’assessore e attuale vicesindaco Annalisa Miano, il geometra Santo Milazzo della Fin.Consorzio, impresa che ha realizzato la rete di metanizzazione e il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, Francesco Pagano. Al termine della riunione venne stilato un verbale dove l’Amministrazione ribadiva il proprio intendimento che “tutte le cassette di alloggio dei contatori debbano essere realizzate e incassate nei muri perimetrali dell’utente fermo restando che devono essere sempre accessibili dall’esterno, agevolmente ispezionabili ed allocate in zone arieggiate, ad un’altezza massima da terra di 1,80 metri. Eventuali deroghe – veniva specificato – verranno concordate con il concessionario in presenza di concrete motivazioni”. L’avviso pubblico diramato due giorni dopo spiegava che “l’utente dovrà predisporre a propria cure e spese apposito vano per posizionare le cassette di alloggio dei contatori, pena la perdita del diritto all’allaccio gratuito”, garantito per le prime 3.403 richieste. Vano che nessuno ha provveduto a realizzare, salvo rarissime eccezioni, e così la ditta da qualche settimana ha iniziato a girare per il paese e in base all’elenco delle richieste pervenute dagli utenti a fine 2016 sta installando esternamente su facciate e prospetti di abitazioni e attività commerciali le cassette metalliche per alloggiarvi i contatori del metano. Solo in alcuni casi gli stessi cittadini hanno chiesto di avere consegnata la cassetta per provvedere autonomamente a incassarla, mentre altri hanno protestato in municipio e chiesto la rimozione delle cassette già tassellate sugli immobili. E il risultato è sotto gli occhi di tutti. Edifici deturpati con tubi e cassette metalliche in bella vista, con una sagoma che sporge sui marciapiedi per 18 centimetri e crea disagi e pericoli per i pedoni, soprattutto nei punti più stretti. Nella frazione Misserio, dove erano state installate le prime cassette sulla via principale, il Comune ha bloccato i lavori in quanto vista la larghezza ridotta della strada, trafficata anche da mezzi pesanti, vi era il rischio concreto che un veicolo potesse “travolgere” tubazioni e contatori, con pericoli per la popolazione soprattutto nel momento in cui il metano verrà immesso nelle condotte. In questo caso saranno ammesse solo cassette incassate nelle pareti perimetrali, come doveva avvenire anche nel resto del paese. Senza contare che in base a quanto si sta vedendo in questi giorni, l’impresa intende posizionare sui prospetti una tubazione esterna per ogni singola utenza, anziché, in particolare nel caso di condomini, installare un solo tubo da cui poi far partire le diramazioni al livello di piano per i singoli appartamenti, come avviene in numerose città dove il metano è realtà da decenni e dove i contatori, ad esempio, sono posizionati nei balconi o in cavedi non in vista, cosicché non si rende necessaria la presenza di antiestetiche cassette. Al giorno d’oggi per comunicare la lettura basta una telefonata o tramite servizi web, o al massimo si può sempre aprire la porta di casa all’operatore quella volta che ha necessità di verificare il contatore. Ma qui sembra tutto molto difficile e l’Amministrazione non ha fatto sentire la propria voce controllando che la ditta procedesse secondo quanto stabilito nel 2016.