S. Teresa esclusa dai finanziamenti contro il dissesto: "Pronti a dare battaglia"
di Andrea Rifatto | 09/07/2018 | ATTUALITÀ
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Il geometra Pagano e il sindaco Lo Giudice
“Prevarrà il buon senso o dovremo fare battaglia?". A chiederselo è il sindaco di S. Teresa, Danilo Lo Giudice, dopo l'esclusione di quattro progetti su cinque dalla graduatoria delle istanze ammissibili a finanziamento dell’avviso Po Fesr Sicilia 2014-2020 Asse 5, Azione 5.1.1 A “Interventi di messa in sicurezza e per l’aumento della resilienza dei territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera, a cui il Comune ha partecipato nei mesi scorsi. La Regione ha infatti ritenuto inammissibili quattro elaborati, “Intervento di difesa, stabilizzazione e riqualificazione della costa”, 5 milioni (perché non inserito nel Rendis, repertorio nazionale interventi difesa del suolo), “Sistemazione idrogeologica torrente Agrò”, 1 milione 280mila (mancata validazione dell'intervento dalla Regione), “Realizzazione canale di gronda a Candidati”, 1 milione 345mila (non inserito nel Rendis) e “Sistemazione idrogeologica torrente Savoca-completamento”, 5 milioni 442mila (non inserito nel Rendis), mentre è stato ammesso solo il progetto di consolidamento della frazione Misserio. Il dirigente dell’Ufficio tecnico, Francesco Pagano, una volta visionate la motivazioni ha quindi deciso, insieme al sindaco, Danilo Lo Giudice, di scrivere al Dipartimento regionale Ambiente e per conoscenza all’assessore regionale Totò Cordaro, chiedendo la modifica urgente del decreto. In caso contrario il Comune è pronto a proporre impugnazione. Pagano ha evidenziato “alcuni paradossi tecnici per chiedere chiarimenti ed eventualmente produrre modifiche al decreto, se non revocarlo”. Innanzitutto è stato fatto presente come “le iniziative siano partire dallo stesso Ufficio tecnico, le schede inviate in unica data, validate dai responsabili del Dipartimento in contraddittorio e certamente presenti nel Rendis alla data richiesta dal bando, non risulta quindi chiaro come un intervento risulti ammissibile mentre gli altri 4 no” scrive il dirigente dell’Utc. Nella nota si spiega poi come l’intervento di difesa della costa sia stato proposto quale completamento di un progetto già finanziato dal Patto per il Sud, per effetto del quale risultano finanziabili solo gli interventi presenti sul Rendis. Stesse considerazioni fatte per il torrente Savoca, mentre per la sistemazione del torrente Agrò è stato fatto presente come sia stato inserito tra gli interventi per i quali il Ministero dell’Ambiente ha finanziato la progettazione con gli stessi requisiti richiesti dal bando Po Fesr e dunque non risulta chiaro come possa essere stata decretata la progettazione e non l’intervento nel suo complesso. Per il canale di gronda a Cantidati, invece, Pagano si è riservato di effettuare verifiche sulle motivazioni di esclusione.