S. Teresa "rientra" nell'Unione dei Comuni e aderisce al Contratto di fiume e di costa
di Andrea Rifatto | 27/07/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 27/07/2020 | ATTUALITÀ
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La Giunta comunale di Santa Teresa
Il territorio jonico gioca di squadra e supera divisioni territoriali e istituzionali per fare fronte comune su una tematica di fondamentale importanza per il futuro dei cittadini e delle realtà locali, quella della salvaguardia del territorio e del contrasto al dissesto idrogeologico. In questa chiave va letta l’adesione del Comune di Santa Teresa al Contratto di fiume e di costa dell’Unione dei Comuni Valli Joniche dei Peloritani, ente intermedio che l’Amministrazione comunale santateresina ha abbandonato ormai da quattro anni ritenendolo inutile e non produttivo. La Giunta guidata dal sindaco Danilo Lo Giudice, dopo la richiesta giunta dall’Unione, ha deciso adesso di concedere un’apertura e ha aderito al documento di intenti finalizzato a sviluppare un percorso integrato di pianificazione strategica e negoziata in vista della formalizzazione del Contratto di fiume e di costa “Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani”, a cui hanno aderito la stessa Unione e i comuni di Antillo, Casalvecchio Forza d’Agrò, Furci, Limina, Mandanici, Pagliara, Roccafiorita, Roccalumera, Savoca e Sant’Alessio, con Casalvecchio capofila. Si tratta di uno strumento volontario di programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia del rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo sociale del territorio. I soggetti aderenti definiscono un programma di azione condiviso e si impegnano ad attuarlo attraverso la sottoscrizione di un accordo, necessario per concorrere alla definizione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a scala di bacino e sotto-bacino idrografico e in particolare del Piano di gestione del rischio alluvioni e del Piano di gestione delle acque. Per un territorio come quello delle valli d’Agrò, del Savoca e del Pagliara, soggette a fenomeni di dissesto idrogeologico ed erosione costiera, il Contratto non può che essere uno strumento fondamentale per accedere a finanziamenti legati a consolidamento, connettività e viabilità. Per anni l’iter del Contratto di fiume e di costa, che aveva come capofila il Comune di Furci, è rimasto fermo: adesso è stato ripreso dall’Unione, sotto la spinta del sindaco di Casalvecchio, Marco Saetti, e va seguito al meglio, altrimenti si rischia di non avere in mano nessuna possibilità di accedere ai fondi e si continua a parlare di parole vuote. L’arrivo di Santa Teresa non può che rafforzare l’azione di gruppo ed aumentare il peso di questa aggregazione.