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S. Teresa, il Comune "archivia" il mistero della cancellata: sarà eliminata
di Andrea Rifatto | 12/01/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 12/01/2018 | ATTUALITÀ
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La cancellata esistente e la parte tagliata
Un vero e proprio “cold case” santateresino. Destinato a rimanere tale perché le autorità hanno deciso di archiviarlo tra i “misteri” irrisolti. Un mistero che ruota attorno alla sparizione di una parte della cancellata di piazza Marina Militare Italiana a S. Teresa di Riva, che delimita il confine tra lo slargo pubblico e le proprietà private. Circa due anni fa una parte della struttura in ferro, alta cinque metri e lunga dieci per una superficie di 50 metri quadrati, posizionata sul muro di recinzione alle spalle del monumento ai Caduti, è sparita da un giorno all’altro per mano di ignoti. L’episodio era inizialmente sfuggito alle autorità comunali, sollecitate a intervenire da una denuncia anonima giunta in Municipio nella quale sono stati esposti i fatti, inoltrata poi alla Procura della Repubblica di Messina. Preso atto di quanto segnalato, i funzionari dell’Ufficio tecnico e gli agenti della Polizia municipale effettuarono un sopralluogo congiunto, riscontrando come effettivamente fosse stata asportata circa metà della struttura in ferro installata lungo tutto il confine ovest negli Anni ’80. Il comandante Diego Mangiò fece sapere di aver avviato accertamenti per risalire a chi potesse aver tagliato la struttura, mentre l’allora vicesindaco Danilo Lo Giudice, oggi primo cittadino, spiegò come il Comune nell’aprile 2015 avesse autorizzato il proprietario dell’edificio sul retro della piazza (cugino dell’attuale sindaco) a rimuovere solo una piccola parte della struttura per realizzare un accesso pedonale, precisando che se fossero emerse delle responsabilità l’Amministrazione non avrebbe esitato a far ripristinare lo stato dei luoghi. Ma non se ne seppe più nulla. Ora il Comune ha deciso di rimuovere tutto il resto della cancellata ponendo così la parola fine alla vicenda ed eliminando quelle residue possibilità che la struttura venisse ripristinata per intero. La volontà di eliminarla si evince dall’accordo siglato nelle scorse settimane tra il sindaco e la famiglia Lo Tartaro-Trimarchi in merito alla vicenda della demolizione della piazza, evitata con un accordo economico da 180mila euro. Oltre all’indennizzo il documento prevede infatti che il Comune di S. Teresa provveda a proprie spese ad eseguire diversi lavori, come l’apertura nel muro di confine di un varco pedonale diretto alla piazza per i Lo Tartaro-Trimarchi e un altro cancello per la famiglia Moschella-Miuccio, proprietaria dell’abitazione limitrofa, che avrebbe dovuto usufruire della strada da realizzare sulla piazza e per la quale adesso il Comune ha previsto un ingresso per evitare l’insorgere di un altro contenzioso. Previsto anche lo spostamento del chiosco-bar (già rimosso) in altra parte della piazza. Nell’accordo il Comune ha inserito inoltre “la rimozione della griglia sovrastante il muraglione per l’intera area di propria pertinenza” e dunque i rimanenti 100 metri quadrati circa dell’imponente struttura metallica, che si presenta ben solida e in buone condizioni anche perché costruita con profili in ferro pieno, saranno eliminati definitivamente. Non vi è stata, quindi, né la volontà di indagare per scoprire i colpevoli del taglio della prima parte, né quella di dare un segnale che gli incivili non possono averla vinta, ripristinando lo stato dei luoghi con la ricostruzione della cancellata. Un “cold case” che finisce in archivio, a meno che non esca fuori la foto scattata da un cittadino che ritrae gli autori del gesto durante la rimozione della cancellata. Un elemento che risolverebbe il "giallo".