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S. Teresa, il Comune dà battaglia su piazza Marina Militare: "Non demoliremo i giochi"
di Andrea Rifatto | 20/03/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 20/03/2017 | ATTUALITÀ
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L'area dove è prevista la costruzione della strada
Si preannuncia una battaglia amministrativa sulla strada che dovrà essere realizzata su piazza Marina Militare Italiana, con un intervento che di fatto comporterà la demolizione di una parte dello slargo. Il Tribunale amministrativo di Catania ha infatti stabilito che entro 90 giorni il Comune dovrà provvedere a effettuare i lavori per consentire l’accesso carrabile ai proprietari di un immobile di via Regina Margherita, i coniugi Lo Tartaro-Trimarchi, risultati vincitori al termine di un iter giudiziario trentennale con il Comune, che nonostante una sentenza emessa dal Tribunale di Messina nel 2002, confermata in Appello nel 2005 e in Cassazione nel 2011, non ha mai ottemperato all’obbligo di ripristinare l’accesso carrabile all’immobile anche dalla via marina, così come avveniva fino ai primi Anni ’80 prima che i terreni venissero espropriati per costruire la piazza. Per ottenere l’esecuzione della sentenza, lo scorso anno i Lo Tartaro-Trimarchi, difesi dagli avvocati Giuseppe e Silvana Benvenga, si sono rivolti al Tar per chiedere anche la condanna del Comune, rappresentato dall’avvocato Raffaele Tommasini, al risarcimento dei danni. I giudici della Seconda sezione hanno accolto il ricorso ordinando al sindaco di dare esecuzione al provvedimento entro il termine di 90 giorni, secondo quanto stabilito nella relazione depositata il 15 settembre dal consulente tecnico d’ufficio, l’ingegnere Giuseppe Pernice, nominato dal Tar per trovare la soluzione più idonea “per il miglior soddisfacimento del diritto accertato e avendo cura di contemperare tale diritto con l’interesse pubblico”. Il tecnico ha però rilevato che la proposta di progetto fatta dal Comune non può qualificarsi come adempitiva. L’Ente aveva proposto di realizzare la strada dapprima espropriando una striscia di terreno libera lato Catania e poi al centro della piazza, in direzione dell’attuale passerella pedonale, con una larghezza di 3,50 metri. I proprietari chiedevano invece una strada larga 4 metri, il taglio dell’arco e la costruzione di un muro a delimitazione dell’accesso sia sul lato Messina che sul lato parco giochi. Al di là dei tecnicismi atti e sentenze hanno imposto adesso al Comune di S. Teresa di provvedere ad effettuare i lavori per la strada, prevista nella striscia lato Catania ossia dove sorge attualmente l’area giochi per bambini, che dovrà quindi essere rimossa. “Prendiamo atto della sentenza del Tar di Catania ma non siamo intenzionati a demolire una parte di piazza Marina Militare Italiana, privando i cittadini soprattutto dell’area giochi per i bambini” – commenta il vicesindaco con delega ai Lavori pubblici, Danilo Lo Giudice, dopo il pronunciamento dei giudici amministrativi. “Non interverremo in alcun modo in questi 90 giorni perché a nostro avviso ne deriverebbe un danno per la comunità, così come tra l’altro aveva fatto presente il nostro avvocato trattandosi di un’area pubblica destinata a più piccoli". Il Tar, proprio per fronteggiare ulteriori inadempienze del Comune, ha nominato quale commissario ad acta il prefetto di Messina perché provveda entro tre mesi a dare esecuzione alla sentenza secondo le indicazioni contenute nella perizia del consulente tecnico d’ufficio. “Attenderemo l’arrivo del prefetto ma siamo pronti a fare le barricate con i cittadini per impedire la demolizione della piazza” – aggiunge il vicesindaco. La questione finirà molto probabilmente sul tavolo della prossima amministrazione, considerando che i 90 giorni scadranno nella prime decade di giugno, ossia in corrispondenza delle elezioni amministrative e la piazza, in ossequio a quanto stabilito dai giudici amministrativi, dovrebbe essere demolita in piena campagna elettorale. Il Comune è stato condannato dal Tar anche al pagamento delle spese del giudizio, pari a 2mila euro oltre accessori di legge e spese vive, e al pagamento del compenso all’ing. Pernice, a cui dovranno essere liquidati 11mila 500 euro, a fronte dei 12mila 462 richiesti dal professionista che ha allegato uno schema analitico e dettagliato delle modalità di calcolo dello stesso. Il decreto di pagamento depositato oggi specifica che l’onorario per la consulenza tecnica fornita in merito alla realizzazione della strada, considerato il valore della controversia, è stato calcolato in base alla complessità dell’incarico e alla molteplicità dei quesiti affidati.