S. Teresa, il Comune "gioca" con la gravità e modifica la raccolta acque di via Roma
di Andrea Rifatto | 18/03/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 18/03/2018 | ATTUALITÀ
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I lavori in via Roma
Smaltimento delle acque piovane non solo della via Roma ma anche della via Leonardo Sciascia (ex Cimitero) nel tratto a monte di via Roma e sistemazione di una parte di marciapiede sconnesso sulla principale via del quartiere Torrevarata. È quanto prevede la variante al progetto di realizzazione della condotta di smaltimento delle acque meteoriche in corso di realizzazione su via Roma, nel tratto tra via San Giovanni Bosco e via Sciascia, ordinati al Comune da un provvedimento del Tribunale di Messina che ha condannato l’Ente ad eseguire gli interventi, in seguito ad un contenzioso aperto dai coniugi Rigano-Turnaturi, proprietari di un’abitazione di via Regina Margherita che nel 2009 ha subito danni a causa dello straripamento del canalone di proprietà delle Ferrovie, destinato alle acque piovane ma utilizzato impropriamente per riversarvi acque bianche e nere di Torrevarata. I lavori sono stati consegnati a una ditta di Favara l’11 dicembre e avviati dalla stessa il 19 febbraio. La spesa complessiva ammonta a 534mila euro, provenienti da un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, di cui 308mila per lavori e 133mila per somme a disposizione, con 92mila euro di economie per il ribasso di gara. Da quanto scritto nella determinazione del dirigente dell’Ufficio tecnico, Francesco Pagano, “il 30 gennaio la ditta, durante l’esecuzione dei lavori, ha avanzato una proposta migliorativa, in quanto si è resa conto come fosse possibile effettuare scavi più profondi e quindi raggiungere una pendenza di circa l’1% far defluire le acque senza l’utilizzo delle pompe”, previste nel progetto originario, redatto dall’ingegnere Santi Nitopi, per spingere l’acqua verso il lungomare visto il forte dislivello del terreno che avrebbe impedito di poterle fare scorrere per gravità. Un problema ben noto in quella zona, causa di forti allagamenti, mai risolto dalle amministrazioni che si sono succedute nel tempo. La variante ha previsto la relizzazione di due vasche per la raccolta delle acque che poi dovranno scorrere verso via Sciascia man mano che l'acqua raggiunga il livello della tubazione. Per avere conferma che la soluzione adottata in variante sia rispondente alle esigenze lo si vedrà ai primi temporali. L’impresa ancora prima di iniziare i lavori visto che gli scavi sono stati avviati il 19 febbraio e dunque dopo la data del 30 gennaio riportata nei documenti, ha ritenuto fosse possibile "giocare" con e sfruttarla per raggiungere quote di scavo più basse. Tesi condivisa dal direttore dei lavori, l’ingegnere Carmelo Trimarchi, che il 6 febbraio ha comunicato a Pagano che la variante non avrebbe comportato un aumento dell’importo contrattuale né riduzione delle prestazioni qualitative e quantitative. Il 22 febbraio il rup ha autorizzato la direzione lavori a redigere la perizia di variante e “l’Amministrazione ha chiesto di verificare la possibilità di realizzare una condotta fognaria lungo la via Sciascia per realizzare uno scolo delle acque meteoriche provenienti dall’autostrada e di mettere in sicurezza i marciapiedi in prossimità degli alberi di pino lungo via Roma”. Interventi resi possibili grazie all’economia di circa 90mila euro derivante dal mancato acquisto delle pompe di sollevamento e del gruppo elettrogeno per la loro alimentazione ed evidentemente già proposti prima del 19 febbraio, visto che il sindaco li ha annunciati lo stesso giorno dell’avvio del cantiere. La realizzazione delle opere dovrebbe essere comunque completata entro luglio, secondo i tempi previsti in origine.