S. Teresa, il Comune rischia di restare senza liquidità e chiede 1,5 milioni alla banca
di Andrea Rifatto | 28/04/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 28/04/2020 | ATTUALITÀ
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La dirigente Gambadoro e il sindaco Lo Giudice
Le difficoltà dei cittadini a pagare imposte e tributi e le maggiori spese che potrebbero palesarsi da qui ai prossimi mesi per fronteggiare la pandemia rischiano di minare la stabilità finanziaria del Comune di Santa Teresa. Così l’Amministrazione ha deciso di mettersi al riparo e ha chiesto un’anticipazione di tesoreria per l’esercizio 2020, approvata nell’ultima seduta dalla Giunta presieduta dal sindaco Danilo Lo Giudice. Alla tesoreria comunale Unicredit è stato chiesto di garantire la disponibilità di 1 milione 563mila 561 euro, che si aggiungono ai 2 milioni 345mila 342 euro di anticipazione richiesti già il 20 dicembre, per un totale di 3 milioni 908mila 904 euro, ossia il limite massimo di 5/12 consentito dallo Stato calcolato sui primi tre titoli del bilancio dell’esercizio finanziario precedente (2018), che per Santa Teresa è pari a 9 milioni 908mila 904 euro. “A causa dell’emergenza sanitaria nazionale il Comune ha avuto minori incassi - si legge nella delibera - e per far fronte all’adempimento delle obbligazioni giuridicamente perfezionate, alla gestione ordinaria e per non aggravare la situazione debitoria, data l’assenza di liquidità, è necessario e urgente ricorrere all’anticipazione di tesoreria”. L’effettivo utilizzo delle somme è subordinato alla necessità di far fronte ad eventuali temporanee esigenze di cassa e sugli importi che verranno eventualmente anticipati da Unicredit il Comune pagherà gli interessi previsti dal contratto di tesoreria vigente. Va tenuto conto, tra l’altro, come nel corso dell’anno lo Stato tratterrà dal Comune circa 650mila euro relativi alle scadenze Imu del 16 giugno e 16 dicembre, imposta che il Comune probabilmente non incasserà per intero come gli anni scorsi viste le difficoltà dei cittadini, così come si avranno minori introiti dalle altre imposte, come Tari, Tosap, dalle multe per violazioni stradali e dal servizio di sosta a pagamento. L’Anci prevede che nei prossimi mesi si registrerà una diminuzione del 21% degli incassi per i Comuni e dunque tutti gli enti avranno difficoltà a far quadrare i conti.