Articoli correlati
S. Teresa, il Comune "riscrive" la legge per salvare Miano dall’incompatibilità
di Andrea Rifatto | 02/07/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 02/07/2019 | ATTUALITÀ
2953 Lettori unici | Commenti 1
Il capogruppo di maggioranza Dario Miano
Quando la pezza è peggiore del buco. Il caso Miano a S. Teresa di Riva non manca di riservare nuove sorprese dal punto di vista amministrativo, con il Comune che arriva a “riscrivere” la legge per salvare dall’incompatibilità il capogruppo di maggioranza. Venerdì il dirigente dell’Ufficio tecnico, Francesco Pagano, ha firmato una determina che annulla quella del 14 giugno con la quale è stata affidata la fornitura di 400 mattonelle per la spiaggia, per una spesa di 2mila 500 euro, alla Trans Edile Srl, di cui è amministratore unico il consigliere Dario Miano, finito in stato di incompatibilità proprio per quel provvedimento. Nell’atto, pubblicato ieri, Pagano premette che “con nota del 27 giugno il signor Dario Miano, nella qualità di amministratore e legale rappresentante pro tempore della ditta Trans Edile srl, comunica la volontà di rinuncia alla fornitura chiedendo contestualmente l’annullamento del provvedimento” e scrive poi che “l’Ufficio, in sede di affidamento della fornitura, non ha preso in considerazione l’ipotesi di potenziale conflitto di interesse che si sarebbe prodotto in violazione dell’articolo 10 della Lr. n. 31/1986 in quanto, il signor Dario Miano, titolare con poteri di rappresentanza della ditta Trans Edile Srl, riveste altresì la carica di consigliere comunale”. Da qui, “atteso che è necessario garantire il buon andamento e l’imparzialità della Pubblica Amministrazione”, la decisione di “provvedere al ritiro della determina con conseguente annullamento dell’atto amministrativo in sede di autotutela per illegittimità dell’atto adottato in violazione di quanto disposto dall’articolo 10 della Lr. n. 31/1986”. L’iter seguito è quello previsto dall’articolo 21 nonies della Legge 241/90, “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto all’accesso agli atti amministrativi”, che definisce i presupposti e le modalità dell’annullamento d’ufficio dei provvedimenti adottati dalla Pubblica Amministrazione. Norma che però di fatto è stata riscritta e non seguita alla lettera dal Comune. L’art. 21 nonies della Legge 241/90 prevede infatti che “il provvedimento amministrativo illegittimo ai sensi dell'articolo 21-octies può essere annullato d'ufficio, sussistendone le ragioni di interesse pubblico, entro un termine ragionevole, comunque non superiore a diciotto mesi dal momento dell'adozione dei provvedimenti di autorizzazione o di attribuzione di vantaggi economici, e tenendo conto degli interessi dei destinatari e dei controinteressati, dall'organo che lo ha emanato, ovvero da altro organo previsto dalla legge”. Il citato articolo 21 octies stabilisce che “è annullabile il provvedimento amministrativo adottato in violazione di legge o viziato da eccesso di potere o da incompetenza”. Nel caso in questione le motivazioni addotte alla base dell’annullamento, che ha effetto retroattivo e dunque cancella l’atto come se non fosse mai stato emesso, sono però inconsistenti, perché il Comune di S. Teresa non ha violato alcuna legge né tantomeno la Lr. 31/86, che stabilisce che non può ricoprire la carica di consigliere comunale colui che è amministratore di una ditta che riceve affidamenti dal Comune ma non vieta certamente all’Ente di affidarglielo. La determina del 14 giugno non poteva essere annullata con la motivazione che l’Ufficio non ha preso in considerazione che sarebbe scattata una situazione di incompatibilità, in quanto l’incompatibilità stessa non è un vizio di legittimità dell’atto amministrativo e la determina di affidamento della fornitura delle mattonelle non presenta i tre presupposti che consentono un annullamento in autotutela, ossia violazione di legge, eccesso di potere o incompetenza. In sostanza spettava a Miano rimuovere la causa di incompatibilità (optando per la carica di consigliere comunale o amministratore della Trans Edile) e non al Comune attivarsi per farlo, tantomeno su richiesta dell'interessato. Se Miano avesse eliminato la causa di incompatibilità gli effetti di tutti gli atti emessi sarebbero rimasti salvi, al di là della legittima donazione delle mattonelle che sarebbe comunque rimasta valida. Paradossalmente, dunque, ci si ritrova adesso con un atto piuttosto discutibile che ne annulla uno legittimo, senza contare che non è stata verificata la presenza di un interesse pubblico attuale e concreto all’annullamento del provvedimento comparando tale interesse all'entità dell'interesse privato. Ieri abbiamo chiesto al sindaco un commento alla vicenda sotto l’aspetto politico ma il primo cittadino si è riservato di fare le sue valutazioni in Consiglio comunale, dove dunque il caso verrà affrontato e discusso, anche perché vi è una richiesta di inserimento all’ordine del giorno presentata dal consigliere di minoranza Giuseppe Migliastro.