S. Teresa, il Consiglio dice sì al primo albergo. E un consigliere auspica... il terremoto
di Andrea Rifatto | 04/12/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 04/12/2019 | ATTUALITÀ
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La zona dove è previsto l'albergo
Se la Regione dovesse dire sì sul lungomare di Santa Teresa di Riva sorgerà il primo albergo della cittadina jonica. Intanto è arrivato il via libera dal Consiglio comunale, che ha approvato all’unanimità (sette voti favorevoli, cinque gli assenti) la richiesta di deroga alla legge urbanistica regionale per la realizzazione di una struttura turistica sul lungomare Giovanni Falcone, nella zona sud del paese, con la dichiarazione di preminente interesse pubblico necessaria per poter chiedere la deroga alla normativa vigente. La richiesta è stata presentata nel novembre del 2018 da Antonino Miuccio, cittadino intenzionato a realizzare un albergo sul lungomare santateresino, su quattro particelle di terreno nel quartiere Barracca: una struttura a quattro piani fuori terra e uno interrato, con 14 camere, hall, sala ristorante, servizi e parcheggio sotterraneo. L’area è attualmente classificata come zona F (verde pubblico) nel Programma di Fabbricazione del 1979, i cui vincoli risultano peraltro scaduti, e dunque serviva un primo passaggio in Consiglioper assegnare ai terreni la destinazione turistico-ricettiva, prima dell’invio dell’incartamento all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, che dovrà decidere se approvare o meno la deroga al divieto di edificazione entro i 150 metri dalla battigia, visto che l’hotel è previsto in questa fascia in cui è vietata la costruzione di edifici ad eccezione delle zone A e B. Intanto il progetto ha incassato i pareri favorevoli da Genio civile, Soprintendenza, Demanio marittimo e Ufficio tecnico comunale. “Se oggi c’è un imprenditore che decide di investire a Santa Teresa ritengo che l’Amministrazione e il Consiglio debbano essere favorevoli, ovviamente nel rispetto delle norme – ha detto il sindaco Danilo Lo Giudice – abbiamo bisogno di strutture turistico-ricettive, c’è stato un primo imprenditore che si è fatto avanti e mi auguro ce ne siano altri e quindi stiamo dando una possibilità modificando il Programma di Fabbricazione, perché altrimenti bisognerebbe aspettare il Piano regolatore generale il cui iter è lungo e farraginoso. Speriamo che l’Assessorato accolga la richiesta, non è scontato ma in passato si è già espresso positivamente per insediamenti produttivi”. L’area rimarrà destinata ad insediamenti turistico-ricettivi e non potrà essere utilizzata per civile abitazione. Dubbi sono stati espressi in aula dalla consigliera di maggioranza Anna Dominici, che ha chiesto quanti piani sono previsti, sentendosi rispondere dal sindaco quattro (come era già specificato nella delibera) secondo quanto progettato dal privato e approvato dall'Ufficio tecnico. La consigliera ha manifestato a quel punto perplessità sull’altezza dell’edificio (“la Regione potrebbe avere qualche problema ad approvare, mi sembra che si è andato oltre”) e poi auspicato una limitazione delle altezze nel redigendo Prg “se si vuole avere un paese turistico e sostenibile”. “Dovremmo abbattere qualche casa” ha commentato scherzosamente il sindaco, a cui Dominici ha replicato con una battuta infelice: “Quello che è stato fatto è stato fatto, speriamo che un terremoto ci aiuti”.