S. Teresa, l’obbrobrio su lungomare sarà cancellato. E dopo 35 anni il Comune riprova...
di Andrea Rifatto | 30/03/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 30/03/2023 | ATTUALITÀ
1476 Lettori unici
Il solaio ha ceduto ormai due anni fa
Turisti e visitatori, anche stranieri, osservano incuriositi e scattano foto a quella voragine apertasi a pochi passi dal mare ormai da due anni. Adesso l’Amministrazione comunale ha deciso di intervenire per eliminarla. Era l’1 aprile 2021 quando la piazzetta sul lungomare Giovanni Falcone di Santa Teresa di Riva, all’altezza di via Del Gambero, crollava perchè indebolita nel corso degli anni dalle mareggiate, dopo essere stata chiusa già il 6 dicembre 2020 in seguito a un primo cedimento. Il sindaco Danilo Lo Giudice ha firmato nei giorni scorsi un’ordinanza che impone all’Ufficio tecnico di provvedere con urgenza ad un intervento di messa in sicurezza della piazzetta, quantificando le spese necessarie e affidando l’esecuzione dei lavori, mentre l’Area Finanziaria dovrà reperire le somme in bilancio. Un obbrobrio sul lungomare santateresino che dovrebbe così sparire dopo due anni e altrettanti stagioni estive nelle quali non è stato possibile raggiungere la spiaggia utilizzando le scalinate laterali, sostituite da due scale metalliche provvisorie. “Ulteriori mareggiate potrebbero compromette in maniera definitiva la struttura della piazzetta - scrive il sindaco nel provvedimento - e con l’arrivo della stagione estiva, nonostante la chiusura con transenne, vi è il rischio che i cittadini, per fruire delle discese a mare, possano mettere a repentaglio la propria incolumità”. Dunque è stata ravvisala “l’opportunità di adottare un provvedimento atto a prevenire il verificarsi di situazioni che incidono negativamente sul decoro del paese e sulla sicurezza delle persone” e “nelle more del rilascio della concessione demaniale appare non più rinviabile un intervento atto a garantire la salvaguardia delle strutture e della pubblica incolumità della piazzola”. Per ripristinarla il Comune contava su un contributo economico dalla Protezione civile regionale, nell’ambito delle risorse per i danni da maltempo, finora mai arrivato e chiesto nuovamente dopo la mareggiata di febbraio per l’importo di 120mila euro. La struttura fa parte delle sei piazzole belvedere realizzate negli Anni ‘80 con il progetto di sistemazione urbanistica del lungomare, che nel 1985 ottenne il parere favorevole dal Genio civile di Messina, mentre nello stesso anno il Comune chiese l’autorizzazione all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, all’epoca competente per le opere ricadenti sul demanio marittimo, ma non ottenne mai risposta. Nel 1988 fu presentata una richiesta di autorizzazione in sanatoria per la concessione demaniale per 3.810 metri quadrati, superficie occupata da piazzette e scivole, ma quando nel 2014 il Comune chiese di regolarizzare i canoni pregressi delle aree demaniali, il Demanio marittimo di Messina rispose di poter concedere il rinnovo della concessione limitatamente al lungomare, per una superficie di 49.697 metri quadrati, ma non per gli altri 3.810 metri quadrati relativi alle strutture sull’arenile. Il motivo? Le opere sulla spiaggia furono realizzate dopo il rilascio della concessione e nonostante il parere contrario dell’Ufficio Genio civile opere marittime di Palermo, poiché costituivano pregiudizio al precario equilibrio della spiaggia, e per le quali la Capitaneria di Porto di Messina aveva emesso ingiunzione di sgombero. Nelle settimane scorse il Comune ha scritto nuovamente al Demanio marittimo di Messina, confermando l’interesse alla concessione demaniale per piazzette e scivoli, ma la risposta potrebbe essere la stessa di nove anni fa. Per la piazzola di via del Gambero, tra l’altro, è prevista la completa demolizione e la realizzazione di uno sbalzo di 4,25 metri nel progetto per il completamento del primo stralcio degli interventi integrati per la protezione del litorale in erosione, consistente nell’ampliamento della litoranea con il prolungamento della pista ciclabile, per la cui realizzazione l’Amministrazione comunale ha chiesto un finanziamento da 2,5 milioni di euro al Governo finora non concesso.