S. Teresa. Mistero sull'impiego dei fondi per la democrazia partecipata
di Andrea Rifatto | 04/10/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 04/10/2016 | ATTUALITÀ
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Come sono stati spesi dall’Amministrazione comunale di S. Teresa di Riva i fondi per la democrazia partecipata (pari al 2% sul totale delle somme di parte corrente) assegnati dalla Regione per il 2015? La domanda è sorta spontanea dopo la pubblicazione da parte dell’assessorato delle Autonomie locali degli stanziamenti di parte corrente per il 2016. Se numerosi centri (15 solo nella zona jonica) hanno ricevuto sanzioni per la mancata adozione di forme di democrazia partecipata e hanno subito una decurtazione sulle somme assegnate quest’anno, S. Teresa, invece, spicca tra le amministrazioni “virtuose” che hanno addirittura destinato a tale scopo più di quanto assegnato. Rispetto ai 16mila 811 euro previsti dalla Regione, infatti, risulta che l’Amministrazione del sindaco Cateno De Luca risulta abbia speso 37mila 520 euro, aggiungendo fondi dal bilancio comunale, coinvolgendo la cittadinanza nella scelta di azioni di interesse comune, così come prevede la legge regionale, con sondaggi o richieste di proposte e suggerimenti. Né sul sito istituzionale dell’Ente né in paese, però, sono mai apparsi avvisi che invitavano cittadini e associazioni ad avanzare istanza o a scegliere tra le varie proposte redatte dal Comune, come ad esempio realizzare un’area per bambini o istituire della zone wi-fi free, votando quella ritenuta migliore. Rimane dunque un mistero in che modo siano state spese queste somme, visto che tra l’altro non è stato ancora pubblicato il bilancio consuntivo 2015, approvato dal Consiglio comunale il 27 giugno scorso.