S. Teresa, musica dai balconi ma arrivano i carabinieri. E si "spegne" anche la messa
di Andrea Rifatto | 25/03/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 25/03/2020 | ATTUALITÀ
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La chiesa Sacra Famiglia e il corso Margherita
“Dai balconi di tutta Italia si suona e si canta per esorcizzare il male: nel quartiere Sacra Famiglia questo non è possibile, perché a qualcuno, non è dato sapere chi, la musica dà fastidio e si chiamano i Carabinieri”. È l’amaro sfogo di un cittadino di S. Teresa dopo quanto accaduto domenica pomeriggio, quando un residente ha chiesto l’intervento delle Forze dell’ordine per far cessare la diffusione di musica dalle abitazioni, un rito collettivo che da un paio di settimane rappresentava un momento di svago per dimenticare, anche solo per poco, il triste momento che il paese sta vivendo per l’emergenza Coronavirus, così come subito dopo veniva diffusa la santa messa tramite gli altoparlanti della chiesa per consentire a tutti i fedeli di seguire la funzione. A qualcuno, però, evidentemente la musica dava fastidio. “Un’ora di svago a settimana, in un orario lecito che non intralciasse la messa, era una cosa che legava il vicinato – commenta un altro residente del quartiere - ci salutavamo dal balcone e scambiavamo un sorriso: qualcosa di semplice. Per chi fosse stato contrario, non penso fosse un sacrificio immane chiudere per un’ora porte e finestre. Massimo rispetto per le vittime di questa pandemia, ogni sera prego per loro e perché possa finire il prima possibile, ma non si può stare chiusi a casa a piangere tutto il giorno”. La rabbia è esplosa perché non si è affrontato il problema concordando una soluzione pacifica, cercando di venirsi incontro senza doversi rivolgere perfino ai Carabinieri. “Che gran voglia di alzare la cornetta e chiamare i Carabinieri per questo motivo, quando in questo periodo direi proprio che hanno cose molto più importanti da fare”. Ma così è andata. “La musica allietava pure mia mamma, che è da sola gran parte della giornata – evidenzia un altro santateresino - bastava dirlo, si poteva abbassare il volume e mettere meno canzoni!”. “A me invece darebbe fastidio sentire la messa – commenta un altro santateresino – siamo in un paese laico per chi non lo sapesse e ‘obbligare’ le persone a sentirla non mi sembra giusto, ma non per questo chiamerei i Carabinieri”. E sulla vicenda è intervenuto anche il parroco della Sacra Famiglia, don Alessandro De Gregorio: “Dispiace tanto anche a me, un momento così drammatico come quello che stiamo vivendo necessita di avere momenti come quelli di oggi – ha commentato - anch’io mi divertivo a sentire la musica e dimenticare almeno per quel tempo di essere chiuso in casa – commenta – mi dispiace davvero tanto che ci siano state queste reazioni tristi: quello che poteva essere un momento di svago e di piacere si è trasformato nel suo contrario. Ho deciso di sospendere il servizio della messa tramite gli altoparlanti esterni, che poteva essere utile, capisco non per tutti, e ringrazio quelle persone che pur non credendo si sono mostrate tolleranti, non perché siano arrivati i Carabinieri o altri ma perché mi sembra giusto condividere come il resto della cittadinanza la stessa direzione che è stata dettata a voi. Un abbraccio grande, restiamo unici nonostante tutti, invito a guardare a ciò che può rendere meno faticoso e doloroso questo periodo, invito tutti alla tolleranza reciproca per riuscire a trovare motivi in più per non cedere alla paura e alla sofferenza”. Dunque né musica né messa, da ora in poi tutti in casa ad ascoltare un assordante silenzio.