S. Teresa, nasce un "pronto soccorso" per gli ultimi: la chiesa apre le porte alla carità
di Andrea Rifatto | 19/09/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 19/09/2020 | ATTUALITÀ
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Don Alessandro con una volontaria del Centro caritas
Una comunità che accoglie chi è meno fortunato donando un aiuto, che seppur piccolo rappresenta una grande conquista per chi si ritrova a ripartire da zero. La parrocchia Sacra Famiglia di Santa Teresa apre le porte a quanti vivono in situazioni difficili e non hanno riferimenti e a breve inaugurerà una struttura in grado di ospitare persone in stato di disagio, dove gli operatori pastorali e della Caritas parrocchiale garantiranno sostegno a chi busserà in parrocchia. Padre Alessandro De Gregorio, giovane parroco messinese nominato un anno fa, sta per far sorgere nei locali al piano terra della canonica, annessi alla chiesa, il Centro Caritas “Sacra Famiglia”, che sarà inaugurato domenica 27 alla presenza dell’arcivescovo Giovanni Accolla, invitato a Santa Teresa per celebrare il solenne pontificale in occasione della riapertura della chiesa, chiusa dal giugno 2019, dopo i lavori di restauro con la ricostruzione del tetto e il rifacimento delle facciate, finanziati dalla Regione con 516mila euro. Interventi a cui si è aggiunta la tinteggiatura interna, il restauro del portale lapideo d’ingresso e dei piedritti delle paraste esterne, con la reintegrazione pittorica delle paraste interne della navata centrale, tutto secondo le indicazioni della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Messina e dell’Ufficio Liturgico della Diocesi. Una riapertura, in coincidenza della festa dei Santi Cosma e Damiano venerati alla Sacra Famiglia, che sarà anche occasione per celebrare l’insediamento nella sua parrocchia di don Alessandro, ufficializzato un anno fa nel santuario della Madonna del Carmelo, dove per diversi mesi ha concelebrato con padre Ettore Sentimentale. “L’idea del Centro Caritas è nata dal nulla - spiega il parroco - mi hanno regalato una cucina e allora ho pensato di creare uno spazio comunitario, mi sono informato se in paese fosse presente questo servizio e visto che non c’è ho pensato ad una cosa diversa, cioè un posto dove dare la possibilità di avere un pasto caldo, un ambiente riscaldato dove la gente può venire, mangiare, riposarsi, fare la doccia e lavare i vestiti”. Alla cucina si sono presto aggiunte una lavatrice e un’asciugatrice donate dalla Caritas diocesana e altri beni offerti dai parrocchiani, tra cui tre brandine: “Non sarà un centro di accoglienza, piuttosto un ‘pronto soccorso’ - prosegue il parroco - dove una persona senza dimora o una famiglia che non può sostenere tutte le spese avrà un appoggio”. Le prime esigenze sono già emerse: a Santa Teresa, attualmente, ci sono due persone che hanno dormito in spiaggia durante l’estate e adesso dimorano in posti di fortuna, oltre ad un clochard ungherese arrivato da poco, che alla Sacra Famiglia troveranno un riferimento, un luogo dove mangiare e dove dormire, per una settimana, in attesa di sistemazione, usufruendo anche di cure mediche, visite specialistiche e consulenze legali. “Non posso aprire un centro di accoglienza vero e proprio perchè non ci sono gli spazi e c’è l’emergenza Covid - precisa don De Gregorio - ma l’arcivescovo ci ha chiesto di ricordarci della carità e faremo quel che possiamo. Per la festa non abbiamo previsto manifestazioni esteriori come le archeggiate, nel segno della massima sobrietà, e tutte le offerte raccolte saranno spese per il Centro Caritas”. Uno spazio di condivisione dove l’operato del parroco e dei volontari che lo affiancano, al lavoro in questi giorni per allestire il Centro, saranno un prezioso aiuto per chi sta peggio di noi.