S. Teresa, no allo sconto della tassa rifiuti per le famiglie con bambini
di Andrea Rifatto | 30/01/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 30/01/2019 | ATTUALITÀ
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La seduta del Consiglio comunale
No alla riduzione del 30% della tariffa rifiuti per le famiglie in cui sono presenti minori da 0 a 3 anni. Lo ha deciso il Consiglio comunale di S. Teresa di Riva con 8 astensioni dei consiglieri di maggioranza e 4 voti favorevoli della minoranza, respingendo la proposta presentata dall’opposizione per modificare il Regolamento Tarip e agevolare con uno sgravio del 30% i nuclei con bambini piccoli, che pur volendo essere virtuosi non possono fare a meno di effettuare gli svuotamenti del residuo secco almeno una volta a settimana per la presenza dei pannolini, superando il numero di svuotamenti massimi entro cui non si incorre nel pagamento supplementare. Proposta che era già stata avanzata a giugno e in quell’occasione il Consiglio aveva discusso di prevedere lo sconto in base all’Isee o al reddito. Le soglie economiche dovevano essere decise di comune accordo dai due gruppi ma gli incontri tra Mariella Di Bella per la maggioranza e Lucia Sansone per l’opposizione hanno portato a un nulla di fatto . “Parliamo di 240 famiglie con una media di 3 componenti, che potrebbero usufruire di un risparmio annuo di 54 euro – ha evidenziato Sansone – ma la maggioranza continua a ritenere che chi produce di più è giusto che paghi di più e le agevolazioni è bene farle in base all’Isee per non perdere il senso della tariffa puntuale. Noi ricordiamo che la Tarip premia i comportamenti virtuosi di chi differenzia bene i rifiuti riciclabili: queste 240 famiglie, pur differenziando in maniera eccellente, come possono farlo con i rifiuti non riciclabili? Dobbiamo essere noi a premiarli con una riduzione, come avviene per chi utilizza pannoloni e presidi sanitari”. Sansone, rispondendo al sindaco che in passato aveva detto come a suo avviso non fosse possibile introdurre riduzioni per le famiglie con figli piccoli, ha portato l’esempio del comune di Biella, che prevede sconti del 30% nel caso di bambini da 0 a 3 anni: “Mi piacerebbe che anche noi diventassimo più virtuosi e venisse approvata la nostra proposta” ha aggiunto la consigliera. Dalla maggioranza Di Bella ha replicato citando i dati del 2017: “Su 5.872 utenze domestiche, 3.658 (62,3%) hanno avuto il saldo Tarip pari a zero in quanto sono rimaste entro i conferimenti massimi, mentre 2.214 (37,7%) hanno sforato e solo due famiglie hanno conferito per 51 volte l’anno, ossia ogni settimana., quattro famiglie per 50 volte, otto famiglie per 49 volte e così via: solo 242 famiglie hanno superato le 40 uscite e se consideriamo che tra 2015 e 2017 a S. Teresa sono nati 212 bambini, queste 212 famiglie non rientrano in questa porzione di conferimenti elevati. Alla fine parliamo di uno sconto che si ridurrebbe a circa 20 euro l’anno e spalmare le somme su sulle altre utenze non lo trovo sensato, ma una mossa politicizzata da parte della minoranza”. Sansone ha ricordato come nel 2017 non tutti i comuni facessero la differenziata e molti utenti andassero a gettare i propri sacchetti altrove, muovendo perplessità sui dati resi noti dalla maggioranza: “Solo due famiglie 51 svuotamenti c’è qualcosa che non va. Il passaggio del sabato nel 2017 molti non lo hanno usato. Questa riduzione che proponiamo non sminuisce il senso della Tarip”. Di parere diverso il sindaco Danilo Lo Giudice: “Dare la possibilità di avere una scontistica o poter conferire l’indifferenziato due volte a settimana darebbe la possibilità al cittadino furbo di conferire non solo i pannolini ma anche altri rifiuti e ciò significa che alimentiamo la produzione di indifferenziato. Perché fare gravare su tutta la cittadinanza, anche se siano pochi euro, costi che una famiglia si può permettere in base al proprio reddito dando un’ulteriore agevolazione? Non è paragonabile il caso chi usa presidi sanitari e si trova in stato di indigenza con chi usa pannolini. La proposta non è totalmente da stralciare ma valida se si inserisce il parametro dell’Isee per agevolare le famiglie con bambini in difficoltà economiche, altrimenti si va contro il principio del chi più inquina più paga che va tenuto come punto fermo. Proporremo eventualmente le nostre soluzioni in sede di presentazione del Regolamento Tarip prima dell’approvazione del bilancio: ci sono ancora i tempi e siamo disponibili alla mediazione”. Un punto a favore della maggioranza è arrivato dal Comitato Jonico Beni Comuni, che sul tema ha inviato una lettera ad Amministrazione e Consiglio comunale, a firma del presidente Salvuccio Irrera. “Introdurre uno sconto del 30% per le famiglie con bambini che usano pannolini usa e getta per noi vuol dire disincentivare la riduzione dei rifiuti” – ha evidenziato Irrera, ricordando come un pannolino tradizionale impieghi 500 anni per decomporsi. “Il Comune concede un incentivo di 100 euro alle famiglie che utilizzano pannolini lavabili e basti pensare che un neonato fino allo spannolinamento produce una tonnellata di indifferenziata, con una spesa per il Comune superiore al contributo concesso. “La proposta del 30% di sgravio viene incontro a chi ha bisogno ma non educa a inquinare di meno e non incoraggia all’uso dei pannolini lavabili, che sono salutari, fanno risparmiare e non inquinano – prosegue - abbiamo spinto affinché i pannolini venissero raccolti gratuitamente il sabato a richiesta, per non scoraggiarne il loro uso e fare sì che una famiglia con bimbi non spenda più delle altre. Il 30% di sconto dovrebbe essere applicato in aggiunta al contributo di 100 euro anche a chi usa pannolini lavabili e dovrebbe escludere la gratuità del ritiro del sabato. Questo, però, significherebbe far pagare di più a chi si vorrebbe privilegiare. Attualmente chi ha bimbi piccoli ed è virtuoso ha una riduzione di circa il 50%, dunque più di quanto si propone. Invitiamo a lasciare le cose come stanno e ad usare pannolini lavabili”. Suggerimento arrivato anche dalla vicepresidente del Consiglio Cristina Pacher.