Giovedì 26 Dicembre 2024
Nuove severe regole per l'esercizio del commercio in forma itinerante sul territorio


S. Teresa. Via gli ambulanti da Nazionale e Lungomare

di Gianluca Santisi | 21/09/2013 | ATTUALITÀ

4860 Lettori unici | Commenti 11

Nuove regole, più severe, per l'esercizio del commercio in forma itinerante sul territorio comunale. Le ha fissate il sindaco Cateno De Luca con un'ordinanza che annulla e sostituisce la precedente in materia risalente al 2007. Il primo cittadino ha ritenuto infatti opportuno dover regolamentare il commercio su aree pubbliche per motivi di ordine pubblico, viabilità e igienico-sanitari. Per prima cosa, il sindaco ha stabilito dove gli ambulanti non potranno sostare per vendere le proprie mercanzie. Il divieto riguarda: il Lungomare, tratto compreso tra le vie Ex Bretella Catania ed Ex Bretella Messina; la via Stradella Catania; la via Regina Margherita; la via Francesco Crispi; la via Padre Giampiero per 50 metri dall'incrocio con la via R. Margherita, la via Fiorentino per 50 metri dall'incrocio con la via R. Margherita; la via Torrente Porto Salvo nel tratto compreso tra il Lungomare e per 50 metri a monte della via Francesco Crispi. L'ufficio tecnico comunale provvederà alla collocazione della segnaletica relativa al divieto di commercio su aree pubbliche in forma itinerante nelle vie sopraindicate. In tutte le altre aree del territorio il commercio ambulante sarà consentito ma ci saranno numerose restrizioni. La sosta del veicolo, per esempio, non dovrà intralciare il traffico veicolare e pedonale. Inoltre, la stessa sosta non potrà avere durata superiore a 60 minuti, dopodiché l'esercente dovrà spostarsi di almeno 400 metri. Lo stesso ambulante non potrà occupare il suolo utilizzato nelle soste precedenti nell'arco della stessa giornata. Quindi stop ai furbi che si spostano per un po' e poi ritornano nello stesso punto. Il sindaco De Luca ha inoltre stabilito che per l'esercizio delle attività devono essere utilizzati autoveicoli o attrezzature di vendita che siano in regola con le norme igieniche-sanitarie. In caso di inosservanza scatteranno le sanzioni. Vietato anche fare richiami con apparecchi acustici di qualsiasi genere su tutto il territorio comunale. L'area utilizzata per ogni sosta dovrà essere lasciata libera da qualsiasi ingombro o rifiuto. Il Comando del Corpo di Polizia Municipale è stato incaricato di far osservare quanto disposto nell'ordinanza.

Più informazioni: commercio  


COMMENTI

Alfredo | il 21/09/2013 alle 14:18:46

dopo la scena vista qualche settimana fa in cui si sono azzuffati due catanesi a colpi di spranga e pesche credo che sia il minimo che si potesse fare oltre la sporcizia che lasciano e ovviamente il disagio che creano ai negozianti dei santa teresini che comunque vanno tutelati!!

Pippo Sturiale | il 21/09/2013 alle 15:10:18

Però la frutta molto spesso è buona e ... costringe i negozianti a non guadagnare troppo: durante il ferragosto non c'erano ambulanti ed i prezzi nei negozi erano quasi il doppio. Alle decisioni del Sindaco occorrerebbe aggiungere un controllo dei prezzi e della qualità e una maggiore onestà degli esercizi commerciali fissi. Non dimentichiamo che in agricoltura ci sono troppi passaggi di mano ed all'agricoltore va solo dal 10 al 20% di quanto paga il consumatore. Abbiamo un sistema che privilegia i grossi esercizi ed impedisce l'attività agricola perché poco remunerata. Ora quella decina di persone che vendevano direttamente i loro prodotti, anche se saltuariamente, saranno private di un reddito ... o dovranno vendere ai rivenditori a metà prezzo ... ma noi pagheremo sempre di più. Che schifo !

massimo | il 21/09/2013 alle 18:27:43

beh, non è così da Armageddon della lattuga, lo scenario di Sturiale. Sicuramente la legge non scritta dell'ambulantato, se provassimo a metterci il naso, istigherebbe un istinto sociale consono all atteggiamento del primo cittadino, e non di uno dei modi per calare su S.Teresa di Riva un vulnus economico (quello agricolo) comune in tutta Italia. Pensando a quelle spranghe e ai tiri di pesche, credo che nessuno desideri queste schermaglie sotto il suo balcone; ma allo stesso modo non credo che il sindaco abbia buttato l'acqua sporca insieme al bambino. In mancanza di un mercato contadino, le zone individuate, ove l ambulantato con qualche marachella da tollerare potrà esercitare, può invece diventare nuova abitudine sociale. Non credo che i nostri bravi commentatori barattino 1) l'assenza di registratore di cassa 2) l'immondizia anche deperibile lasciata dopo la sosta 3) la totale esenzione da alcun tributo locale 4) la mai chiara provenienza di merci, mezzi e persone.... Per un solo presupposto inno alla qualità e alla giustizia dei prezzi. Maastricht e Schengen forse ci avranno pure rovinati, ma i "nostri" ambulanti erano tutt'altra cosa.

Max | il 22/09/2013 alle 08:59:51

Mi meraviglio di Lei, prof. Sturiale, diventato ormai bastian contrario di tutto ciò che fa questa amministrazione. Ma la provenienza di questa frutta è lecita saperla? Il cds è giusto rispettarlo? Lo smog che assorbe la verdura? Lo schifo che lasciano quando vanno via (è nella sua bolletta della spazzatura, ndr). Mi ricordavo di Lei una persona equilibrata e restavo a bocca aperta quando parlava in classe, adesso mi sembra ancora peggio dei contendenti di De Luca alla passata campagna elettorale. P.S. La frutta nei supermercati costa circa la metà, fra costo minore e peso esatto. Quanto compra un kg di pesche da un ambulante poi vada a casa a pesarlo a casa. Affettuosi saluti.

antonio | il 22/09/2013 alle 09:18:12

Decisione giustissima, è ormai un caos gli ambulanti che vendono per la strada. La cosa più grave le motoapi con il pesce, esposto al sole e allo smog senza alcun rispetto per le norme igieniche e alimentari. Speriamo solo che nella zona del giudice di pace e in piazza mercato adesso non nascano dei mercatini paralleli.

DOTT. ANTONINO ALIBERTI | il 22/09/2013 alle 12:21:06

Credo che nei commenti che ho letto manchi, come spesso accade da parte di chi vede le cose dal di fuori, la vera essenza del problema. Provo a spiegarmi: il sindaco con l'ordinanza promulgata altro non ha fatto che dettare quei principi di civile convivenza che ormai, abituati come siamo a tutto, non riusciamo più ad esigere o apprezzare per quello che sono, regole appunto di civile convivenza che vogliono che non si possa occupare il suolo pubblico con prepotenza, che non si debba sporcare, che non si debba vendere in condizioni igienico sanitarie precarie derrate alimentari, ed altro ancora... naturalmente non penso che se gli organi istituzionali preposti al controllo(vigiliurbani, sanitari dell'ASP, carabienieri, forestale, ect) avessero svolto il loro compito istituzionale per cui vengono regolarmente retribuiti da tutti noi, il sindaco avrebbe avuto la necessità di ribadire che la civile convivenza è un elementare valore da ripristinare con delibera! Per quanto attiene agli ambulanti, questi con l'agricoltura non hanno nessuna attinenza in quanto sono dei commercianti che comprano prodotti ortofrutticoli scadenti ai mercati di giarre e catania per poi rivenderli.

Pippo Sturiale | il 22/09/2013 alle 14:09:06

"alle decisioni del Sindaco occorrerebbe aggiungere..." Ma leggete bene quanto scrivo!? Non ho chiesto di revocare l'ordinanza, ma di fare un passo avanti nella tutela del consumatore. Le mie opinioni per quanto attiene lo stato dell'agricoltura, che mi fanno dire "che schifo" non sono condivise!? Ma allora siete tutti putiari di passaggio! Cerchiamo di fare in modo che ci sia una salutare concorrenza. Certamente anche l'ambulante deve, quando è un rivenditore, pagare le tasse, rilasciare scontrini ..... Ma altrettanto deve fare il commercio fisso senza ricarichi pazzeschi e senza una concorrenza solo fittizia. A Max voglio dire che, per esempio per la refezione scolastica tempestiva, ho plaudito, come in altri casi. Tutti facciamo cose buone e meno buone, a tutti deve essere consentito manifestare dissenso o assenso ... senza per questo essere tacciato di Bastian Contrario ...... o criticare (ma non è questo il caso!) per qualcuno è un reato di lesa maestà !!??

Sergio Puglisi | il 23/09/2013 alle 12:40:18

Tutto questo mi lascia un pò perplesso. e le motivazioni sono molteplici. la ragione dell'igiene e della pulizia ( che è piu che legittima) va a scontrarsi con la ragione di chi vuole guadagnarsi da vivere con il proprio sudore ed il proprio lavoro. Senza voler denigrare i commercianti fissi, sfido max e massimo a farmi avere le provenienze specifiche e reali di tutti i prodotti di tutti gli alimentari di santa teresa. dopodiche a mio avviso non bisognerebbe fare di tutta l'erba un fascio in quanto c'e chi sporca ed è poco rispettoso, ma c'è anche chi da una vita rispetta le regole ambientali e offre a tutto il paese prodotti sani e genuini coltivati con le proprie mani. Con tutti i problemi che ci sono a s. teresa questo mi sembra veramente il meno importante. senza contare che l'ambulante è l'unico legame che ci è rimasto col passato in questo mondo dove il consumismo avanza piu che mai..dove le arance che compriamo in negozio provengono dall'argentina, e non solo gli argentini ch le producono muoiono di fame in quanto il guadagno va tutto alle aziende di trasporto dei prodotti, ma muore di fame anche il povero ambulante, perche noi ci sentiamo piu sicuri di un prodotto preso da

Sergio Puglisi | il 23/09/2013 alle 12:40:45

uno scaffale piuttosto che da un carretto in strada..

santino | il 23/09/2013 alle 13:11:24

Tra nostalgie del passato ed asserite e comprovate situazioni non in linea con l'igiene, io invece suggerirei agli addetti ai lavori di individuare uno spazio pubblico ove concentrare tutti gli ambulanti. A mio parere ci sarebbe più ordine e si consentirebbe una migliore supervisione dal punto di vista sia igienico-sanitario che sulla qualità del prodotto in vendita. Iniziamo ad adeguarci alle altre realtà "moderne".

DOTT. ANTONINO ALIBERTI | il 23/09/2013 alle 23:32:57

leggendo i commenti intuisco che la confusione regna ancora sovrana... prima di tutto bisogna distinguere gli agricoltori che producono e vendono direttamente i propri prodotti e che pertanto sono rintracciabili e possono dare garanzie non solo di igiene ma soprattutto di salubrità dai commercianti ambulanti che, ripeto, comprano prodotti agricoli di provenienza estera nella maggior parte dei casi, nei mercati di giarre e catania, per poi rivenderli sul territorio, non rispettando nessuna regola commerciale nè alcuna regola igienica a dispetto di quegli agricoltori che pagano lo scotto della burocrazia e delle tasse per poter produrre e vendere. Ora, ripeto, che il sindaco si sia interessato a porre fine a questo farwest non può che essere lodevole e io non sono un suo sostenitore. Nel contempo bisogna individuare, prioritariamente, aree dove far sorgere i mercati del contadino, non aree dove assemblare i commercianti ambulanti che nessun profitto danno al territorio. Una cosa è produrre e vendere direttamente, altro è commerciare in modo sleale...Chiamiamo le cose con il proprio nome ed esigiamo tracciabilità, sanità e salubrità dai prodotti che compriamo!

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