S. Teresa, ok dalla Regione al parere ambientale: ecco il progetto per salvare la spiaggia
di Andrea Rifatto | 14/10/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 14/10/2017 | ATTUALITÀ
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Importante via libera dalla Regione siciliana al progetto definitivo per la difesa, stabilizzazione e riqualificazione delle aree costiere di S. Teresa di Riva. L’Assessorato Territorio e Ambiente, al termine della procedura di Valutazione di impatto ambientale, ha infatti espresso giudizio di compatibilità ambientale positivo sull’elaborato, indicando 14 raccomandazioni alle quali il Comune si dovrà attenere in fase di progettazione esecutiva dei lavori, che prevedono la realizzazione di una barriera protettiva della spiaggia e il successivo ripascimento artificiale dell’arenile con la sabbia del torrente Savoca. Un intervento dal costo di quasi dieci milioni di euro, finanziato in parte con i fondi del Patto per il Sud (4,5 milioni) mentre per la quota rimanente l’Amministrazione comunale sta partecipando a un bando regionale. L’istanza era stata presentata a Palermo lo scorso 11 gennaio con tutti gli elaborati grafici e le relazioni specialistiche e la Commissione tecnica per le autorizzazioni ambientali, dopo aver disposto l’unificazione procedurale con una richiesta già presentata nel luglio 2015 per un progetto stralcio per tre pennelli all'altezza di via Del Gambero, ha rilasciato il parere. I lavori dovranno partire entro cinque anni e il Comune dovrà concentrare da qui in avanti tutti gli sforzi per redigere l’elaborato esecutivo e acquisire ogni altra autorizzazione, concessione, parere o nulla osta previsti dalla normativa vigente. L’esecutivo, rielaborato secondo le prescrizioni impartite dal parere ambientale, dovrà poi essere trasmesso all’Assessorato per il rilascio del titolo abilitativo finale.
Il progetto. L’intervento, progettato dall’Ufficio tecnico comunale con lo studio idraulico-marittimo dell’ing. Renato Del Prete e la consulenza del geologo Salvo Puccio, prevede la posa di 14 pennelli in massi naturali di natura lavica (nella foto sopra uno di quelli in progetto), della lunghezza complessiva compresa tra 60 e 65 metri, con una mantellata realizzata con doppio strato di maessi, che avranno la duplice funzione di “trappola” per i sedimenti marini, trasportati dal moto ondoso, e di protezione diretta contro le mareggiate di forte intensità. La barriera sarà composta da due tratti, un primo emerso lungo al direzione Nord-est e un secondo tratto soffolto che si sviluppa parallelamente alla fascia costiera. Il successivo ripascimento emerso del litorale, per una lunghezza complessiva di 3,3 km, e quello sommerso dei tratti intermedi avverrà con i sedimenti prelevati nel torrente Savoca, per un totale di circa 80mila metri cubi, aventi granulometria compatibile con l’attuale spiaggia, così da mitigare anche il rischio esondazione del corso d’acqua. Il ripascimento emerso consentirà un avanzamento immediato della linea di costa, protetta dai pennelli, mentre quello sommerso consentirà di ridurre il fondale e quindi nel tempo si avrà un avanzamento della linea di riva in seguito alla minore agitazione ondosa. Lavori che si fanno sempre più urgenti visto l’avanzare dell’erosione costiera (negli ultimi 40 anni la linea di costa è arretrata anche di 70 metri) soprattutto all’altezza del quartiere Centro, indispensabili per salvare la spiaggia e il lungomare, punti fermi dello sviluppo turistico su cui si sta puntando.