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S. Teresa, padre Subba saluta la comunità: "Siete stati la mia famiglia" - LA LETTERA
di Andrea Rifatto | 06/02/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 06/02/2018 | ATTUALITÀ
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Padre Fabrizio Subba
“Da subito mi avete voluto bene e mi volete veramente bene. Anche io vi ho voluto bene e vi vorrò sempre bene, portandovi con me nella mente e nel cuore, nell’affetto vero e sincero, nel ricordo e nella preghiera. É stato bello per me poter dire a voi e di voi, cosi come ho detto a voi e a tutti: ‘Siete la mia famiglia’”. Padre Fabrizio Subba ha salutato domenica, visibilmente commosso, la comunità della parrocchia Santa Maria del Carmelo al termine della messa serale. Venerdì lascerà S. Teresa per insediarsi a Torregrotta, su decisione dell’arcivescovo Giovanni Accolla. In una chiesa gremita ha letto un discorso di commiato, tra le lacrime dei fedeli che ad appena tre anni e tre mesi dal suo arrivo si vedono costretti a salutarlo. Nel santuario era presente anche l’Amministrazione e il consigliere Santino Veri ha partecipato alla funzione come ministrante. “Ho paragonato voi alla preziosità delle perle, delle perle che il Signore mi ha consegnato. La piena consapevolezza di ciò, ogni giorno, si è accresciuta sempre di più: mi ha fatto gioire delle vostre gioie e mi ha fatto soffrire delle vostre sofferenze, portandomi a condividere con voi la quotidianità, così come la vita la presentava a ciascuno di noi e alle vostre famiglie. In questi tre anni e tre mesi - nonostante i miei limiti e le mie fragilità - ho cercato di essere per voi padre, pastore, sacerdote, amico e fratello, vostro compagno di strada per il tempo che la Provvidenza ha disposto. Per voi, ogni giorno, ho pregato e meditato la Parola di Dio, Parola donata soltanto dopo che ha abitato il mio cuore. Per voi, ogni giorno, ho celebrato l’Eucaristia, vero centro e cuore pulsante della vita comunitaria. Ho battezzato i vostri bambini, ho assistito i vostri ammalati, ho benedetto i fratelli che partivano per la parrocchia del Cielo. Con il ministero della Riconciliazione vi ho dato la sicurezza che con la forza della Grazia ogni peccato è definitivamente cancellato, sentendo la freschezza e l’abbraccio di un Dio che è Padre misericordioso. Questi sono gli eventi che hanno riempito di letizia il mio cuore. Queste sono le soddisfazioni e le gioie del mio essere, che non cambierei con nessun’altra cosa al mondo. Dio lo sa e ne è testimone! Se il Signore non costruisce la sua casa, invano faticano i costruttori... E il Signore ha costruito, costruisce e continuerà a costruire la sua casa nella mia vita, nelle nostre vite, servendosi delle nostre mani”. “In questi anni, ho fatto tutto con amore e dedizione, ogni giorno e fin dal primo giorno in cui Dio mi ha posto in mezzo a voi; a volte, sicuramente anche sbagliando, ma sempre con tanto amore, in trasparenza e in retta coscienza. Il Signore adesso prepara per me un altro cammino! – ha proseguito padre Subba – adesso è arrivato il momento di lasciare il posto ad un altro sacerdote che continui a rappresentare in questa comunità Cristo e la Chiesa. Io, già, sono proiettato con la mente e con il cuore verso la nuova sede del mio ministero, sapendo che il regista della mia vita, delle nostre vite, è il Signore. La certezza di averlo come compagno di viaggio è la grande consolazione che mai mi abbandonerà. Voi siete una comunità ‘speciale’ che amate veramente il Signore e che andrete avanti a prescindere da me o da qualunque altro prete di turno. Anche voi abbandonatevi nelle braccia dell’Altissimo! Non abbiate timore! Siate fiduciosi nei disegni di Dio, sereni e pronti ad accogliere il nuovo parroco, il cui nominativo appena sarà possibile vi sarà comunicato, con il rispetto e l’amore che una parrocchia deve manifestare nei riguardi di colui che viene nel nome del Signore. Ricordiamo sempre: Benedetto Colui che viene nel nome del Signore! Io sono venuto nella semplicità e me ne vado nella semplicità. Sono venuto senza niente e me ne vado ricco di tanto amore, specialmente, consentitemi, ricco dell’amore e dell’affetto dei bambini, che ho portato sempre sul palmo delle mie mani; ricco dell’amore e della tenerezza degli ammalati, con i quali ho desiderato farmi uno solo con loro, cercando sempre di regalare un sorriso, una parola di fede e di speranza, una presenza delicata … un’attenzione in più. Senza essere presuntuoso o inorgoglirmi (perché questo non fa parte del mio dna), nonostante la mia umana debolezza, comune a tutti gli uomini, per dirla con le parole di San Paolo, ma di gran lunga lontano dall’essere simile a lui, ho cercato di farmi ‘servo di tutti per guadagnare il maggior numero…mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno’, non risparmiando mai tempo ed energie e condividendo con voi tutti, e sottolineo tutti, i doni ed i talenti che Dio ha dato”. Poi i ringraziamenti “al sindaco Danilo Lo Giudice e all’Amministrazione comunale santateresina. La vostra presenza è segno del grande affetto, rispetto e collaborazione che ci ha legato in questi anni; lavorando in sinergia tra amministrazione, forze dell’ordine e parrocchie, abbiamo provato a far crescere tutta la comunità santateresina facendo si che tutti potessimo diventare ‘buoni cristiani e onesti cittadini’. Un Grazie a chi ha collaborato con me nel portare avanti l’azione pastorale in questi anni e non si è risparmiato in nulla, non per vanagloria o interesse personale, ma per amore a Dio e ai fratelli e per la crescita armoniosa della comunità tutta. Vi chiedo scusa, se ho offeso qualcuno. Chiedo umilmente perdono, se ho mancato in qualcosa o più cose. Perdonatemi se ho deluso qualche vostra aspettativa ma, se in questi anni, un po’ di bene ho fatto e sono stato per voi uno strumento nelle mani di Dio a vantaggio di ciascuno e di tutti, almeno ricordatemi per questo e pregate per me affinché, nella nuova comunità affidatami, possa io essere un umile operaio nella vigna del Signore, il debole ma costante riflesso del suo Amore perfetto. Nella serenità di ciò che, con la grazia di Dio, ho saputo e potuto dare a voi, che restiamo sempre uniti nella preghiera e nell’affetto fraterno, sostenendoci così, continuamente, a vicenda, e gioiosi di incontrarci nel cammino della vita. Dio vi benedica e la Vergine Maria, Decoro del Monte Carmelo, Patrona della nostra Parrocchia e della nostra Città, Nostra Buona Madre, vi assicuri la sua tenera intercessione. In ultimo, utilizzando le stesse parole che don Lorenzo Milani, quasi morente, rivolse ai suoi ragazzi della scuola di Barbiana, sento di chiedere perdono al Signore perché in questi tre anni e tre mesi “ho forse voluto più bene a voi che a Lui. Ma ho speranza che il buon Dio non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto” perché vi ho amato in Lui. Grazie!”. Al termine ha preso la parola il primo cittadino: “Ha svolto con grande umiltà il ruolo di padre, fratello, amico e figlio, prima ancora che di parroco e rimarremo sempre legati a lui. Questo è per noi un momento di sconforto ma lo supereremo”. Fino alla nomina del nuovo parroco la responsabilità della parrocchia Madonna del Carmelo è stata affidata, per circa un mese, a padre Salvatore Alessandrà, 73 anni, cappellano del carcere di Messina. Non è escluso che in questo periodo possano collaborare con lui anche alcuni sacerdoti locali. Don Fabrizio Subba celebrerà l’ultima messa a S. Teresa giovedì pomeriggio: il giorno dopo si insedierà nella parrocchia San Paolino Vescovo di Torregrotta (circa 5.700 abitanti), che reggerà insieme ad altre due piccole parrocchie della zona (altri 650 abitanti) e al Santuario della Madonna di Crispino di Monforte San Giorgio, con annesso un piccolo eremo con 25 posti letto per piccoli gruppi che vogliono vivere esperienze di ritiro spirituale e di fraternità. Alla sua prima messa nella cittadina tirrenica parteciperanno numerosi fedeli di S. Teresa, che lo accompagneranno per l’inizio del suo nuovo cammino pastorale.