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S. Teresa. Palabucalo, clamoroso dietrofront sul progetto di ristrutturazione?
di Andrea Rifatto | 19/04/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 19/04/2016 | ATTUALITÀ
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La palestra comunale alla periferia nord del paese
Si profila un clamoroso dietrofront dell’Amministrazione comunale di S. Teresa di Riva in merito agli interventi da porre in essere per ristrutturare la palestra comunale di Bucalo. Il 4 aprile scorso la Giunta ha approvato un progetto esecutivo di adeguamento e messa a norma della struttura che prevede una spesa complessiva di 591mila 230 euro, somma chiesta tramite mutuo al Credito sportivo, che ha accordato l'istanza di finanziamento per 150mila euro a tasso zero e la restante parte con tasso agevolato. L’elaborato, redatto dall’architetto Gaetano Milone di S. Teresa, mira ad adeguare il Palabucalo alle attuali normative in materia di impianti sportivi, consentendo così una piena fruizione di tutti i locali, e nelle scorse settimane ha ottenuto i pareri positivi da parte dell’Asp, del Coni, del Genio civile e dei Vigili del fuoco ed è stato successivamente approvato in linea tecnica dal responsabile del procedimento del Comune, prima del passaggio amministrativo in Giunta. Quando tutto sembrava pronto per la predisposizione del bando di gara, così da poter affidare i lavori nel giro di due-tre mesi, pare che l’esecutivo del sindaco Cateno De Luca abbia deciso di stoppare l’operazione e ripartire da zero. A rimettere tutto in discussione sarebbero state alcune perplessità sul progetto di adeguamento della palestra comunale sollevate dai vertici del Santa Teresa Volley, società che utilizza l’impianto alla periferia nord del paese e che attualmente sta partecipando al campionato di Serie B1 femminile con la propria formazione di punta. Nei giorni scorsi una delegazione societaria ha incontrato l’Amministrazione comunale e secondo indiscrezioni l’intervento in programma, che consiste nella messa a norma degli spalti per il pubblico con l'adeguamento delle vie di fuga e delle uscite di emergenza, nella realizzazione di un nuovo terreno di gioco e altri interventi di miglioramento, non sarebbe stato giudicato funzionale in quanto prevederebbe una capienza più bassa dei 600 posti minimi richiesti per il campionato di Serie A2, in deroga ai 1.000 fissati dal regolamento: situazione che di fatto, in caso di promozione della squadra al termine dell’attuale campionato, non permetterebbe alla struttura di essere omologata per l'ingresso degli spettatori. Da qui la probabile decisione di abbandonare il progetto di adeguamento e messa a norma e procedere con l’affidamento di un nuovo incarico per la redazione di un elaborato che preveda la demolizione dell’attuale involucro metallico del palazzetto e di tutti gli altri locali e la costruzione di una moderna tensostruttura che soddisfi tutti i requisiti tecnici richiesti anche per la Serie A della Lega Volley. Decisione che qualora nei prossimi giorni venisse confermata comporterà l’avvio di un nuovo iter con la predisposizione del progetto e la successiva richiesta dei pareri agli enti competenti (Asp, Coni, Genio civile, Vigili del fuoco), procedura che farà slittare notevolmente i tempi di avvio delle opere. L’importo dell’operazione non dovrebbe discostarsi di molto da quanto previsto nella prima ipotesi, mentre andrebbero in fumo tre anni di lavoro e circa 25mila euro di spese di progettazione. Non sarebbe stato più opportuno pensarci per tempo anzichè rincorrere esigenze dell'ultima ora?
Nel frattempo continua a rimanere chiuso il palazzetto dello sport di Furci Siculo, piccolo gioiello di architettura sportiva a poche centinaia di metri di distanza, per la cui apertura servirebbero 150-200mila euro. Ma si continua a ragionare con ottiche campanilistiche anzichè con strategie comprensoriali o di area vasta.