Santa Teresa, passa la variante urbanistica dopo la condanna del Tar. E in aula è polemica
di Andrea Rifatto | 03/04/2023 | ATTUALITÀ
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Tra Bartolotta e Lo Giudice screzi sullo sviluppo urbanistico
Il silenzio dell’Ufficio tecnico ha fatto soccombere il Comune, con una sentenza legata all’assenza di una pianificazione urbanistica aggiornata a Santa Teresa di Riva che potrebbe “fare scuola” creando un precedente. E la vicenda è approdata in Consiglio comunale, con polemiche di natura politica. L’aula ha dato il via libera ad una variante urbanistica al Programma di Fabbricazione del 1979, necessaria per ottemperare alla sentenza del Tar di Catania del 22 dicembre 2022 con la quale è stato accolto il ricorso di un cittadino, proprietario di un terreno in via Manzoni (nel tratto iniziale ristretto a ridosso di via Savoca) classificato in parte come zona B0 (edificabile) e in parte come strada, che il 4 gennaio 2022 ha fatto presente al Comune la scadenza del vincolo di espropriazione limitatamente alla parte prevista come strada e ha chiesto l’attribuzione di una nuova destinazione urbanistica, ossia “residenza e commercio al pari dell’altra parte già in zona B0”. Non avendo ottenuto riscontro, si è rivolto al Tar che ha dichiarato “l’illegittimità dell’inerzia mantenuta dal Comune” e stabilito “l’obbligo di pronunciarsi con provvedimento”, specificando che “la decadenza dei vincoli urbanistici preordinati all’esproprio comporta l’obbligo di reintegrare la disciplina urbanistica dell’area interessata dal vincolo decaduto con una nuova pianificazione, che definisca le condizioni di utilizzabilità del bene e non lo lasci privo di concreta disciplina urbanistica”. Così l’Ufficio tecnico, anche alla luce dello schema di massima del Prg approvato nel 2017, ha deciso che la destinazione residenziale-commerciale (B0) fosse quella maggiormente corrispondente alla vocazione del territorio e il Consiglio comunale ha approvato la proposta con 7 voti favorevoli (assenti Jordan Soraci di maggioranza, Cristina Pacher e Santino Veri di minoranza) e uno contrario, quello del capogruppo di opposizione Nino Bartolotta, mentre la consigliera Martina Lombardo era fuori dall’aula al momento della votazione. La delibera con la variante urbanistica sarà adesso esaminata dall’Assessorato regionale Territorio e Ambiente che si esprimerà con il parere finale. “Emerge ancora una volta come l’Ufficio tecnico non funzioni e vada ricostruito - ha contestato Bartolotta - e siamo contrari a questo procedimento in quanto viziato da omissioni. Perchè l’Amministrazione non si è costituita al Tar e non ha difeso le proprie ragioni? E se aveva ragione il cittadino perchè non è stata portata prima in Consiglio la variante? C’è una responsabilità politica in tutto questo - ha aggiunto - siamo contrari anche perchè così si apre una maglia incontenibile e tutti i cittadini proprietari di terreni con i vincoli ormai decaduti potranno chiedere al Comune che le loro aree diventino edificabili. L’Amministrazione non ha una visione urbanistica generale ma continua a coltivare orticelli”. Il sindaco Danilo Lo Giudice ha replicato che la questione riguarda solo 40 metri quadrati su una particella di 160 metri quadrati, già classificata B0, e che l’ufficio tecnico ha effettuato un apposito studio prima di decidere la destinazione, che ha avuto parere favorevole anche dal Genio civile: “La strada prevista allora non è più realizzabile perchè bisognerebbe abbattere le case - ha evidenziato - e non si possono realizzare altri servizi. Non accetto lezioni di urbanistica da lei, che ha contribuito ad uno sviluppo totalmente disordinato del paese”. La condanna del Tar ha comportato anche un debito fuori bilancio da 1.459 euro riconosciuto al cittadino.