Giovedì 21 Novembre 2024
Il documento che disciplina il demanio, redatto per la terza volta, è fermo da due anni


S. Teresa, Piano spiaggia nei meandri della burocrazia. E la Regione nega il contributo

di Andrea Rifatto | 07/01/2022 | ATTUALITÀ

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Impossibile pianificare le attività pubbliche e private

Si sono perse le tracce del Piano di utilizzo del demanio marittimo di Santa Teresa di Riva, strumento per la pianificazione delle finalità pubbliche e delle iniziative private previste sulla spiaggia e sulle aree demaniali dal lungomare. Nel novembre del 2019 l’Amministrazione comunale lo ha approvato per la terza volta e lo ha inviato alla Regione e all’Ufficio Territoriale dell’Ambiente di Messina, dove da oltre due anni è fermo in attesa di risposte che possano consentire di far proseguire l’iter, che nel passaggio successivo prevede l’avvio della procedura per l’ottenimento della Valutazione ambientale strategica. Tempi della burocrazia inconcepibili che si scontrano con la necessità di avere regole chiare sull’utilizzo degli spazi, che possono essere destinati ad attività ludiche e sportive, commerciali, punti di ristoro, esercizi di ristorazione e somministrazione bevande, ormeggio, rimessaggio e noleggio natanti, porti ed approdi turistici, viabilità, sistemazione urbana e parcheggi. Oltre a ciò, il Pudm disciplina la destinazione di numerose aree demaniali sul lungomare rimaste nel limbo da 30 anni, la cui gestione, in base alla nuova normativa, è affidata al Comune. 

Al danno si aggiunge la beffa: Santa Teresa è infatti tra gli enti locali esclusi dai contributi assegnati nei giorni scorsi dall’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente, che ha distribuito 300mila euro a 28 Comuni siciliani per coprire le spese di redazione dei Piani di utilizzo del demanio marittimo. Il motivo? I fondi erano riservati a quanti non avevano provveduto alla trasmissione dei Pudm al Dipartimento Ambiente alla data di entrata in vigore della norma, ossia la Legge di stabilità regionale numero 9 del 15 aprile 2021, mentre Santa Teresa, che ha chiesto il contributo l’1 dicembre scorso presentando l’istanza firmata dal sindaco, lo aveva già trasmesso il 18 novembre 2019 e dunque non è stata ammessa perchè, in sostanza, aveva già fatto il proprio dovere e non aveva diritto ai fondi. L’incarico per redigere il documento è stato affidato dal Comune agli ingegneri Carmelo Sturiale di Santa Teresa e Salvatore Iraci Sareri di Roccalumera, che nel 2019 lo hanno aggiornato alle ultime linee guida emanate dalla Regione prima dell’invio all’Uta di Messina. Da allora, però, la procedura non è andata avanti. Dopo aver ottenuto la Vas, bisognerà acquisire i pareri tecnici in conferenza di servizi, provvedere alle revisioni sulla base delle prescrizioni Vas e alle osservazioni e inviarlo per l’approvazione al Consiglio comunale, che lo ha già esitato favorevolmente nell’aprile 2017. In quell’occasione sembrava ormai fatta, ma l’Assessorato aveva emanato delle direttive specificando i nuovi adempimenti da seguire per la redazione dei Pudm. E così il Comune aveva provveduto approvando lo strumento nuovamente in Giunta e ripartendo sostanzialmente da zero, per la terza volta in due anni.


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