S. Teresa, progetto lettura a scuola alla scoperta di "Madama Meraviglia"
22/01/2020 | ATTUALITÀ
22/01/2020 | ATTUALITÀ
2119 Lettori unici
Crisafulli e Raneri con gli alunni
Ha preso il via anche quest’anno il Progetto Lettura organizzato dalla Direzione didattica di Santa Teresa di Riva, curato dalla insegnante referente Maria Elena Toscano. Quest’anno il progetto vedrà come protagonista il libro “Il ritorno di Madama Meraviglia” (edizioni Macabor) curato dall’autrice santateresina Maria Pia Crisafulli, che ha selezionato i sei racconti che lo compongono e che hanno come filo conduttore proprio la meraviglia da suscitare nei piccoli lettori. Nei giorni scorsi si è svolto il primo di una serie di appuntamenti con gli autori dei racconti del libro e i bambini delle quarte e quinte classi della Direzione didattica hanno incontrato Maurizio Raneri, autore della fiaba “Abeba e il Talismano della Pace”. L’autore si è confrontato con gli alunni suddivisi in tre gruppi, formati dagli studenti delle scuole di Cantidati-Barracca, Sparagonà-Bucalo e Centro, intrattenendosi con loro con attività laboratori ali e riproducendo suoni e rumori legati alla fiaba attraverso strumenti musicali creati con materiale da riciclo dai bambini e dalle insegnanti. Successivamente ha dedicato ampio spazio alle domande e alle riflessioni dei bambini. La dirigente scolastica, Maria Grazia D’Amico, sottolineando quanto sia importante sviluppare il piacere di leggere fin da piccoli, ha espresso la sua felicità per l’iniziativa di quest’anno scolastico, anche per l’argomento filo conduttore del libro, ossia quello di suscitare la meraviglia per mantenere inalterata la capacità di stupirsi anche da adulti. In fondo, come suggerisce Maria Pia Crisafulli, studentessa di Storia e Relazioni internazionali all’Università di Catania e autrice di diverse pubblicazioni e poesie, cos’è un sognatore se non un adulto rimasto bambino? La Meraviglia è un miracolo, ha il potere di trasformare, sconvolgere il quotidiano modificando il nostro sguardo, riconsegnandoci gli “occhi della prima volta” e ridisegnando sul nostro volto, spesso triste e annoiato, il sorriso limpido, ingenuo e fiducioso che avevamo da bambini.