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S. Teresa, rischio crolli alla scuola di Sparagonà: chiuso il primo piano
di Andrea Rifatto | 06/01/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 06/01/2019 | ATTUALITÀ
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Il plesso di Sparagonà
I segni del tempo continuano a incidere negativamente sullo stato di salute delle scuole di S. Teresa di Riva. Ma questa volta, a differenza del plesso di Cantidati, è stata la mano dell’uomo a ferire gravemente una struttura scolastica. Quella di Sparagonà, dove domani, o al massimo martedì, verrà chiuso il primo piano a causa del rischio di cedimenti o crolli. A darne notizia è stato ieri sera il sindaco Danilo Lo Giudice, nel corso dell’incontro con la cittadinanza al Palazzo della Cultura. La “scoperta” di criticità al piano superiore della scuola “Giuseppe Carpenzano”, che ospita Infanzia e Primaria, è avvenuta a seguito delle verifiche di vulnerabilità sismica eseguite nelle scorse settimane con grazie ai finanziamenti assegnati dal Ministero della Pubblica Istruzione. “Dalle indagini, condotte anche a Cantidati, è emerso che dal punto di vista sismico entrambe le scuole rispettano i parametri e non c’è obbligo di chiusura, ma gli edifici necessitano di adeguamenti di intervento sismico, con la conferma delle informazioni che noi avevamo già in base alle verifiche fatte negli anni scorsi – ha spiegato il primo cittadino – obbiamo però chiudere il piano superiore della scuola di Sparagonà non perché la struttura da un punto di vista sismico presenti problemi ma perché è emerso come sia stato eliminato un muro che non doveva essere tolto. Non so chi abbia fatto questo intervento e quando, ma questo rappresenta una criticità su cui bisognerà intervenire. Non subito, perchè bisogna realizzare un progetto, ma in via precauzionale il piano sarà interdetto, non mi sento nelle condizioni di lasciare i bambini al piano superiore, non succede nulla ma se succede qualcosa è chiaro che le responsabilità sono mie e poi a scendere di tutti. La sicurezza dei nostri figli è al di sopra di tutto. Quando avremo la certezza, la sicurezza e la serenità che tutto è in ordine e funziona saremo consequenziali, per il momento è necessaria la chiusura”. Ieri sera abbiamo chiesto al sindaco come saranno adesso organizzate le attività scolastiche nel plesso di Sparagonà: “Ho preso questa decisione poche ore fa dopo aver appreso dal dirigente dell’Ufficio tecnico i risultati delle verifiche di vulnerabilità sismica – ha risposto Lo Giudice – ritengo che al 99% riusciremo a spostare tutti gli studenti all’interno dello stesso plesso trasferendo sotto la scuola dell’infanzia e qualche altra classe ma al momento non vi è nulla di certo, perché neanche il dirigente scolastico è al corrente della chiusura. Lunedì (domani, ndr) ci confronteremo con il dirigente e tra martedì e mercoledì vedremo come organizzarci. Il provvedimento è emesso in via precauzionale, si tratta di un muro non portante tolto forse 15 anni fa e nessuno si era mai accorto di questa criticità. L’assenza di questo muro richiede degli interventi, che non sono immediati e non posso far finta di niente e quindi il piano deve essere interdetto perché la notte voglio dormire tranquillo". La fase successiva alle verifiche sismiche sarà quella della redazione dei progetti esecutivi per i quali il Comune sta avviando le procedure di gara, così da poter partecipare ai bandi regionali per cercare di reperire le somme necessarie. Dunque i tempi di intervento saranno lunghi. Dalla relazione tecnica consegnata dal professionista incaricato dall’Amministrazione di svolgere le verifiche di vulnerabilità sismica emerge come al primo piano sia stato demolito un muro portante in muratura di mattoni pieni, per unire due aule e realizzare il locale refettorio: di conseguenza il solaio di copertura, che prima era sorretto dalla parete, è ancorato adesso solo al cordolo di coronamento che costituiva prima la parte sommitale del muro. Cordolo che di fatto si è “trasformato” in trave, ma evidentemente non con la stessa capacità portante iniziale. Inoltre è stata riscontrata un’altra criticità esistente sul prospetto esterno su via Sparagonà in corrispondenza del vano scala, dove nel corso degli anni è stata realizzata una finestra a bandiera sulla muratura portante. Sia il solaio che la zona della scala rappresentano dunque dei punti pericolosi in caso di terremoto, con il rischio di cedimenti o crolli. Nessun pericolo, invece, al piano terra. Una scuola, quella di Sparagonà, la cui costruzione è iniziata nel 1950 e si è conclusa nel 1986. La demolizione del muro risale a oltre 15 anni fa e nella valutazione del rischio sismico eseguita nel 2010 non era stata rilevata questa carenza. Domani si avranno aggiornamenti in merito.