S. Teresa, scontro tra condominio "Aedes" e Comune sulle bollette dell'acqua
di Andrea Rifatto | 10/06/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 10/06/2018 | ATTUALITÀ
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Il condominio "Aedes 85" di via Sparagonà
Scontro giudiziario tra il Comune di S. Teresa e il condominio “Aedes 85” di via Sparagonà, meglio conosciuto come complesso “Atelana”. Al centro del contendere il mancato pagamento delle bollette del canone idrico per diverse annualità, che hanno portato l’Amministrazione comunale a rivolgersi al Tribunale per far emettere un decreto ingiuntivo da 140mila 166 euro, oltre interessi e spese per 2mila 541 euro e oltre spese generali, Iva e Cpa, emanato il 29 dicembre scorso. Il condominio, difeso dall’avvocato Daniela Mercurio di Furci su incarico dell'amministratore condominiale "Sanu" di Nunzia Palato, si è opposto e ha chiesto la revoca del provvedimento, ritenendo innanzitutto l’insussistenza del credito vantato perché il condominio ha effettuato numerosi pagamenti al Comune per gli anni oggetto di contestazione e ritiene che la somma non sia dovuta così come richiesta in quanto le somme versate non sono state correttamente attribuite agli anni in cui secondo l’Ente il condominio non avrebbe pagato le bollette e pertanto l’ingiunzione è errata. In subordine l’avvocato Mercurio ha chiesto di sospendere il decreto per verificare la possibilità di stipulare una convenzione tra il condominio “Aedes 85”e il Comune di S. Teresa, con l’esatta individuazione dei condomini morosi così da agire direttamente nei loro confronti ed evitare di colpire tutti, ossia anche chi è in regola. Il problema principale è che nello stabile, come evidenziato dal legale nell’opposizione al decreto ingiuntivo, è presente un solo contatore per la fornitura idrica, con gravi ed evidenti problematiche per individuare il consumo da ascrivere ad ogni condomino. I residenti, già nel 2013, hanno stipulato con il Comune i contratti nominativi per avere il proprio contatore e sono stati posizionati gli apparecchi sigillati, senza che però l’Ente abbia mai prodotto le singole fatturazioni, creando grave pregiudizio per tutto il condominio visto che con un contatore unico il consumo è elevato e si applica una tassazione maggiore per la fascia di riferimento. Quindi per l’avvocato Daniela Mercurio vi è grave responsabilità del Comune che non si è attivato per agevolare gli utenti creando un ingiusto arricchimento. Nell’atto viene sottolineato come numerosi condomini abbiano pagato quanto loro chiesto dall’amministratore condominiale, per cui un decreto ingiuntivo nei confronti dell’intero condominio crea pregiudizio a quelli in regola. Richiamando il Codice civile, il legale ha proposto quindi di siglare una convenzione con il Comune per riscuotere pro quota i condomini morosi i cui nominativi verranno comunicati dallo stesso amministratore, così da evitare che nella temuta ipotesi di pignoramento del conto del condominio, lo stesso venga bloccato con grave pregiudizio per la riscossione degli oneri condominiali. Il Comune di S. Teresa è stato quindi citato a comparire dinanzi al Tribunale di Messina all’udienza del 17 settembre. L’Ente, attualmente difeso dall’avvocato Alessandro Franciò di Messina, ha stanziato 3mila euro per individuare un avvocato (molto probabilmente sarà riconfermato l’attuale) che si costituisca in giudizio.