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S. Teresa, siglato l'affaire Ccr: il Comune acquista l'area e il ricorso... si chiude
di Andrea Rifatto | 24/05/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 24/05/2017 | ATTUALITÀ
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Il Centro comunale rifiuti di contrada Catalmo
Messa la parole fine sulla controversia legale per la costruzione del Centro comunale rifiuti di S. Teresa di Riva, sorta lo scorso anno dinanzi al Tar di Catania tra il Comune e la Ing. Paolo Arcovito Costruzioni Srl, società che nel 2007 ha realizzato una lottizzazione in contrada Catalmo dando vita al Polo artigianale Val d’Agrò. Come previsto dopo l’accordo siglato a marzo, il legale della società ricorrente, l’avvocato Armando Hyerace, ha dichiarato di non avere più interesse alla definizione del merito della controversia e il difensore del Comune, l’avvocato Raffaele Tommasini, ne ha preso atto aderendo alla declaratoria di improcedibilità. I giudici della Prima Sezione del tibunale amministrativo etneo hanno quindi emesso la sentenza dichiarando il ricorso improcedibile per sopravvenuta carenza d’interesse, compensando le spese del procedimento. Si tratta dell’ultimo atto di un’operazione che ha visto l’Amministrazione procedere all’acquisto, per una spesa di 230mila euro, di un lotto di terreno da 1.890 mq adiacente l’area di Catalmo, dove da maggio dello scorso anno è attivo il Ccr: nell’ambito di tale iniziativa, l’esecutivo del sindaco Cateno De Luca ha chiesto alla Arcovito Costruzioni Srl di rinunciare espressamente a proseguire nel ricorso contro il Comune, presentato a giugno per chiedere l’annullamento di due delibere con le quali è stato stabilito di realizzare il Ccr nell’area dove sorge oggi, in quanto secondo i proprietari quel terreno, ceduto all’Ente pubblico dopo la lottizzazione, era vincolato a parcheggio a servizio dei lotti artigianali realizzati più a monte e dunque non poteva ospitare un centro rifiuti. La società aveva accettato la proposta dichiarando che in sede di stipula dell'atto di trasferimento del terreno avrebbe rinunciato al ricorso. E così è stato. Nell’area appena acquistata l’Amministrazione ha intenzione di ampliare il Ccr realizzando un impianto per il compostaggio dei rifiuti organici, sfruttando la possibilità offerta da un bando della Regione che assegna fino a un massimo di 300mila euro per l’ampliamento di Ccr già esistenti. Il polo artigianale “Val d’Agrò” rimane quindi senza aree destinate a parcheggi, almeno nella parte a valle, visto che tutti i lotti sono stati venduti e la zona destinata a tale scopo, secondo quanto sostenuto nelle motivazioni del ricorso, era proprio quella dove sorge attualmente il Ccr.