S. Teresa, strada allagata e case popolari nel fango ad ogni pioggia - FOTO
di Andrea Rifatto | 04/11/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 04/11/2018 | ATTUALITÀ
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La strada allagata e un cortile nel fango
Bastano venti minuti di pioggia e l’acqua arriva sin dentro i cortili delle abitazioni, creando un pantano in cui difficilmente ci si può muovere. È quanto avviene puntualmente a ogni acquazzone in via Coletta a S. Teresa di Riva, tra via Sparagonà e il torrente Savoca, nel tratto antistante gli alloggi popolari. I residenti della zona vivono da anni situazioni di estremo disagio a causa dei continui allagamenti davanti le loro abitazioni e si trovano a fare i conti con acqua e fango dinanzi gli usci di casa. L’ultimo episodio, ma solo in ordine di tempo, risale a venerdì pomeriggio, quando un acquazzone durato circa mezz’ora ha trasformato la strada in un lago. Gli abitanti sono stanchi di vivere questa situazione. A raccogliere le loro più che legittime lamentele era presente il coordinatore della Lega a S. Teresa, Salvatore Trimarchi: “Non è tollerabile che nel 2018 questi cittadini subiscano disagi di tal genere ogni volta che piove – ha evidenziato – senza che nessuno si attivi. Da anni attendono interventi utili ad eliminare in via definitiva gli allagamenti ma finora la situazione non è cambiata. Se questo stato di cose persisterà – rimarca il coordinatore santateresino del partito di Salvini – siamo pronti a rivolgerci al prefetto”. Quella degli allagamenti in via Coletta è una questione che al Comune è ben nota da anni ma è stata affrontata finora con soluzioni tampone, alle volte davvero “singolari”. Lo scorso anno, infatti, durante una situazione di emergenza per il maltempo e i forti allagamenti, sono stati praticati due fori nel muro che separa il marciapiede da un terreno privato a ridosso della strada, cosicché l’acqua possa in parte defluire ed evitare che il livello sulla strada si innalzi allagando le case. Il proprietario del fondo ha evidentemente acconsentito che ciò fosse possibile ma il terreno, con il passare del tempo, sta ovviamente subendo dei danni ed è già stata demolita una saia di irrigazione. Nei mesi scorsi la questione è stata portata anche in Consiglio comunale dal gruppo di minoranza, che ha presentato un’interrogazione alla quale il sindaco ha risposto spiegando che per avere una rete di raccolta completa in quella zona serviranno almeno 600mila euro e bisognerà provare ad ottenere un finanziamento. Eppure una soluzione che potrebbe rivelarsi risolutoria esiste: nel tratto in curva di via Coletta, punto più basso dove confluiscono tutte le acque meteoriche verso le caditoie di raccolta, esistono infatti delle pompe di sollevamento installate nel 2001 durante le opere di urbanizzazione realizzate in quella zona dall’Amministrazione comunale del sindaco Nino Bartolotta, su progetto dell'ingegnere Sergio Carlo Sofia, che si attivavano durante le piogge per spingere l’acqua raccolta nei pozzetti fino al torrente Savoca. Pompe che funzionarono alcuni anni ma che oggi marciscono tra fango e ruggine e che potrebbero essere invece fondamentali svolgendo il compito per le quali sono state progettate e installate, così daevitare che ad ogni pioggia si formi un lago.