S. Teresa, strade colabrodo e le richieste di risarcimento danni salgono a 200mila euro
di Andrea Rifatto | 03/11/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 03/11/2020 | ATTUALITÀ
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Buche sul marciapiede del lungomare
Continuano a “piovere” richieste di risarcimento danni al Comune di Santa Teresa per incidenti legati al cattivo stato delle strade e dei marciapiedi della cittadina jonica. L’ultima, in ordine di tempo, è stata presentata nei giorni scorsi da una signora che ha chiesto all’Ente il pagamento della somma di 39mila 508 euro per i danni subiti il 13 dicembre 2016, giorno in cui mentre stava camminando sul marciapiede lato monte del lungomare, nel tratto al centro del paese, giunta nei pressi di via Pozzo Lazzaro è inciampata a causa del dissesto della pavimentazione, cadendo rovinosamente a terra. Adesso ha notificato al Comune un atto di citazione a giudizio per instaurare una causa civile e l’Amministrazione comunale ha dovuto dunque stanziare 4mila 613 euro per affidare l’incarico difensivo ad legale, che si costituirà alla prima udienza fissata per il 2 febbraio. Un’altra richiesta di pagamento, per un ammontare di 12mila 443 euro, era arrivata in municipio nei mesi scorsi per una caduta risalente al 2 agosto 2017, quando un cittadino che stava attraversando la strada, sempre sul lungomare, finì a terra a causa del dislivello tra un tombino e il manto stradale. Un’altra caduta in strada riportata da un’anziana l’11 gennaio del 2018 potrebbe invece costare davvero cara al Comune di Santa Teresa, visto che l’infortunata ha chiesto tramite il proprio legale ben 135mila euro di risarcimento danni in seguito ad un incidente provocato da uno spuntone di ferro che sporgeva dal marciapiede lato monte di via Regina Margherita nel quartiere Sacra Famiglia, di fronte via Dei Fabbri: caduta che le comportò la frattura scomposta del femore, ricoveri e visite, con un periodo di invalidità temporanea totale per ospedalizzazione di 79 giorni. Sono solo alcuni degli esempi delle richieste presentate in questi mesi al Comune, per un totale nell'ultimo anno che sfiora i 200mila euro, per incidenti causati da insidie e trabocchetti presenti sul suolo pubblico, che qualora dovessero essere accolte dal Tribunale costringerebbero a sborsare somme non indifferenti, senza contare i costi legali sempre a carico delle casse comunali. Molti di questi infortuni si sarebbero potuti evitare se solo l’Amministrazione avesse attuato un serio piano di manutenzione di marciapiedi e strade, soprattutto in zone dove non si interviene da almeno 20 anni, come ad esempio il lungomare. Sulla litoranea, infatti, in particolare sul frequentato marciapiede lato mare, esistono diversi pericoli per i pedoni e quanti praticano footing e jogging, vista la presenza di mattonelle consumate, piastrelle divelte, tombini sollevati e non più allineati alla pavimentazione con pericolosi spuntoni in ferro. Spesso il Comune effettua interventi tampone con rattoppi che servono a poco (utilizzando persino l’asfalto al posto delle mattonelle) e che non risolvono definitivamente il problema, con il rischio di far inciampare altri cittadini, anzichè individuare le zone del paese dove le pavimentazioni sono in pessime condizioni e stanziare delle somme per la loro sistemazione a regola d’arte o il totale rifacimento. Andando avanti così, sarà inevitabile continuare a ricevere richieste di risarcimento danni.