Giovedì 21 Novembre 2024
Taglio dei costi deciso per tutte le fasce di reddito. L'ex gestore replica al sindaco


S. Teresa, tariffe della mensa scolastica ridotte del 25%: basterà a placare le proteste?

di Andrea Rifatto | 27/01/2023 | ATTUALITÀ

970 Lettori unici

Il Comune spende in totale 7,49 euro a pasto

Alle promesse hanno fatto seguito i fatti. L’Amministrazione comunale di Santa Teresa di Riva ha deciso di ridurre le tariffe della mensa scolastica a carico delle famiglie, dopo le proteste arrivate per l’incremento dei costi deliberato un mese fa e scattato da gennaio, e la giunta ha approvato la proposta firmata dalla vicesindaca con delega alla Pubblica Istruzione, Annalisa Miano. Dunque da mercoledì prossimo, 1 febbraio, le tariffe scendono da 2 a 1,50 euro per la fascia Isee da 0 a 3mila euro (0,75 euro per il secondo figlio, prima 1,40 euro); da 3 a 2,50 euro per Isee da 3mila 001 a 6mila euro, (1,25 secondo figlio, prima 2,10); da 3,50 a 3 euro per Isee da 6mila 001 a 9mila euro (1,50 secondo figlio anzichè 2,45 euro); da 4 a 3,50 euro con Isee da 9mila 001 a 15mila euro (1,75 euro secondo figlio, prima 2,80); da 4,50 a 4 euro con Isee da 15mila 001 a 20mila euro (2 euro secondo figlio anzichè 3,15 euro) e da 5 a 4,50 euro per le famiglie con Isee oltre 20mila 001 o senza Isee (2,25 e non più 3,50 in caso di secondo figlio). La riduzione per le famiglie che usufruiscono della refezione a partire dal secondo figlio torna al 50% (e non più al 30%) e viene confermata anche per gli alunni con certificazione medica che attesta l’invalidità civile. La modifica delle tariffe comporterà l’emissione di nuovi buoni pasto e dunque potrebbero registrarsi altre code in municipio per convertire quelli già in possesso delle famiglie, alle prese in questi giorni con le discussioni sulla mensa o la possibilità di usufruire dell’autorefezione con il pasto da casa. “Spero che questo possa servire a dimostrare che non siamo mai stati sordi rispetto a ciò che la gente chiede - commenta il sindaco Danilo Lo Giudice - se ci rendiamo conto che rispetto a quanto fatto si possono apportare correttivi o miglioramenti, è giusto farlo nell’interesse di tutti”. 

Intanto Nuccio Gatto, responsabile della ditta “Catering Srl” di Bronte che ha gestito la mensa scolastica fino ad ottobre, replica al primo cittadino sull’interruzione dell’appalto: “Quando abbiamo immediatamente fatto presenti le difficoltà a reperire le materie prime, ma che eravamo disponibili a qualsiasi altra soluzione praticabile, ci è stato detto che se avessimo interrotto il servizio il Comune avrebbe riscattato la polizza fideiussoria per colpa - afferma - a meno che non avessimo richiesto la risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta. A questo punto, nell’impossibilità di effettuare la fornitura dei pasti sena le necessaria scorte, obtorto collo abbiamo seguito le indicazioni del Comune e chiesto la risoluzione del contratto. Siamo rimasti letteralmente stupiti quando abbiamo appurato che il servizio è rimasto fermo ben oltre la settimana che avevamo richiesto noi e con un notevole aumento dei prezzi, pari a tre volte quanto sarebbe bastato concederci: ovviamente l’Amministrazione può legittimamente procedere come ritiene opportuno, ma non può addebitare alla nostra azienda responsabilità che non ha”.


COMMENTI

Non ci sono ancora commenti, puoi essere il primo.

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.