S. Teresa, terreno comunale resta inutilizzato: uno "scambio" costato 230mila euro
di Andrea Rifatto | 12/01/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 12/01/2021 | ATTUALITÀ
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Quasi 2000 metri quadrati di... nulla
Il suo acquisto è stato frutto di uno scambio che ha fatto non poco discutere, ma da allora il bene è inutilizzato. Il terreno accanto al Centro di raccolta rifiuti di Santa Teresa di Riva, situato all’estremità sud del paese all’interno dell’area artigianale di Catalmo, continua a non avere una destinazione specifica e viene usato per scopi ben diversi da quelli previsti, come deposito o per stoccare cassoni dei rifiuti della ditta che gestisce il servizio. Nei mesi scorsi è stato usato dal Comune perfino come discarica, come abbiamo evidenziato, dove stoccare resti di potature e legame. L’area, che si estende su una superficie di 1.890 metri quadri, è stata comprata nel 2017 al prezzo di 190mila 530 euro (oltre Iva al 22% e spese notarili che hanno fatto salire il costo totale ad oltre 230mila euro) dalla società “Ing. Paolo Arcovito Costruzioni Srl”, che nel 2007 ha realizzato una lottizzazione dando vita al “Polo artigianale Val d’Agrò”. L’operazione è stato formalizzata in base a un accordo che quattro anni fa ha portato la società, in cambio dell’acquisto del terreno, a non proseguire il ricorso al Tar di Catania contro il Comune per una controversia legata all’utilizzo dell’area del Ccr, che secondo i proprietari era vincolata a parcheggio a servizio dei lotti artigianali realizzati più a monte e dunque non poteva ospitare il centro rifiuti. “Con l’acquisto di questo lotto chiudiamo la prima fase delle iniziative correlate alla raccolta differenziata – disse nel 2017 in Consiglio comunale l’allora sindaco Cateno De Luca – e in questo lotto, oltre alla zona per il compostaggio, proveremo a trovare uno spazio per realizzare una tensostruttura”. Secondo i parametri urbanistici vigenti, è possibile realizzare una volumetria massima di 5.480 metri cubi e una superficie coperta di 522 metri quadri, ma da allora nulla è stato fatto, né un centro per il compostaggio né tantomeno una struttura. Il sito potrebbe essere utilizzato per ampliare il Centro comunale di raccolta e proprio a tale scopo nel 2018 il Comune aveva chiesto alla Regione un finanziamento da 448mila 954 euro, ma l’istanza non è stata ammessa e l’Amministrazione non ha partecipato neanche all’ultimo bando per la concessione di agevolazioni per realizzazione-ampliamento-potenziamento-adeguamento dei Ccr, le cui graduatorie sono state pubblicate nei giorni scorsi. Nel programma elettorale dell’attuale compagine di governo è previsto l’avvio dei lavori per la realizzazione di una tensostruttura da destinare al ricovero dei carri allegorici nella zona artigianale di contrada Catalmo, ma finora dalle parole non si è passati ai fatti e il terreno comunale rimane una landa desolata. Resta da chiedersi come sia possibile che il polo artigianale “Val d’Agrò” rimanga quindi senza aree per parcheggi, almeno nella parte a valle, considerato che la zona destinata a tale scopo, secondo quanto sostenuto nel ricorso, era proprio quella dove sorge il Ccr.